Fonte: L'Antidiplomatico
Url fonte: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=11156
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Governo di Atene: “Ciò che è certo è che non saremo un protettorato dell’Europa”
Il governo greco si sta preparando a nazionalizzare le banche del paese e potrebbe creare una sua nuova moneta nazionale per pagare i debiti regressi. Questo a meno che i paesi membri della zona euro non abbandonino le richieste di austerità per il nuovo programma di salvataggio in corso di trattative tra i funzionari delle “istituzioni” e quelli di Atene. Lo riportano varie fonti del governo ellenico riportate da Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph.
Scrive poi l’Independent come il partito al governo Syriza potrebbe anche a breve decidere di non rispettare le pendenze con il Fondo Monetario Internazionale previste per la prossima settimana. Un alto funzionario del governo ha detto al The Daily Telegraph: “Siamo un governo di sinistra. Se dobbiamo scegliere tra un default del FMI o un default del nostro popolo è molto semplice. Potremmo arrivare ad un processo per gli arretrati con il FMI. Ciò causerà un furore nei mercati e significa che l’orologio inizia a spuntare molto più veloce”.
Riferendosi poi ai creditori: “Vogliono spingerci in un’umiliazione rituale e forzarci al sequestro. Stanno cercando di spingerci in una posizione in cui o ci rassegniamo al default del nostro popolo o firmiamo un accordo che è politicamente tossico per noi. Se questo è il loro obiettivo, lo faranno senza di noi”, ha dichiarato la fonte al Columnist del quotidiano britannico.
Altre fonti al Telegraph hanno aggiunto che Atene sta già lavorando ad un piano emergenziale, se i negoziati con i creditori stanno fallendo. “Chiuderemo le banche e le nazionalizzeremo e poi emetteremo cambiali se dobbiamo. Sappiamo quello che significa tutto questo. Ma ciò che è certo è che non saremo un protettorato dell’Europa”.
Queste cambiali, prosegue Ambrose Evans-Pritchard, sarebbero potenzialmente una nuova forma di moneta. La dracma è stata formalmente rimpiazzata dall’euro nel 2002 dopo due anni di tassi fissi precedenti e potrebbe quindi a breve essere reintrodotta.
Un’altra fonte da Atene ha dichiarato come i funzionari europei hanno l’obiettivo di screditare il governo Syriza per costringerlo ad arrendersi e delegittimarlo politicamente. “Vogliono imporci i controlli di capitale e causare un collasso creditizio, a meno che il governo diventi così impopolare che fallisca”, ha dichiarato la fonte interna. “Vogliono che rappresentiamo un esempio per dimostrare che nessun governo all’interno della zona euro abbia il diritto di muoversi in modo libero. Non credono che ce ne andremo mai o che il popolo greco ci sosterrà, ma si sbagliano su entrambi i fronti”.
Come nota Zero Hedge, un fallimento di pagamento di una pendenza con il Fmi o con la Bce nei prossimi giorni provocherà un default in 30 giorni. A quel punto la nazionalizzazione delle banche e la reintroduzione di una moneta parallela sarebbero inevitabili. Secondo le fonti citate dal Telegraph se al governo di Atene sarà costretto a scegliere tra il pagamento delle pensioni e dei servizi essenziali o i debiti con il Fmi, il processo di ritorno alla dracma subirà una forte accelerazione. La Grecia non ha i fondi necessari per ripagare i 458 milioni di euro con il Fmi per il 9 aprile e coprire le pendenze salariali e di Welfare il 14 aprile. La data delle grandi decisioni per Tsipras si avvicina. Tsipras che la prossima settimana sarà a Mosca…
Questo è quello che la Grecia deve a chi e quando (fonte Zero Hedge)
E questo è quello che potrebbe accadere a breve, molto a breve: