di Alfredo Morganti – 4 maggio 2017
Contrordine compagni. Nei corridoi del Nazareno non c’è una mucca, ma un iceberg. E quella che sentite suonare è un’orchestrina. Così stanno le cose. Dinanzi al rischio di elezioni anticipate, da quelle parti rispondono con manovre e manovrette, quasi a confermare gli indecisi, quasi a dire: “Se si rivota tranquilli, adesso siete certi di potervi astenere o votare altri. Noi no di sicuro”. E pensare che l’ex e tuttora segretario del partito aveva paventato la scomparsa del PD ove avesse trattato coi 5stelle. Aveva trascurato il fatto che il PD sta già male di suo, le nuove elezioni sarebbero solo la mazzata finale, e comunque il partito sta lavorando alacremente per scomparire anzitempo, senza bisogno di esibire i 5stelle in streaming. È pazzesca l’idea di come la preoccupazione maggiore di tutti, al Nazareno, siano i rapporti di forza interni, quanto vantaggio se ne possa trarre nell’immediato, e poi si vedrà. Questi sarebbero gli statisti, la ‘forza tranquilla’ di cui si diceva a urne aperte. Maddeché. La prima sensazione è quella di tenere ferme le posizioni conseguite, trarne lucro, e quindi spostare in avanti il domani, perché a pensare al futuro c’è sempre tempo. Il tatticismo è portato all’estremo, come se non ci fosse un domani e soprattutto non ci fosse un mondo fuori dalle Direzioni –operetta a cui assistiamo senza nemmeno più stupirci.
Dov’è la minoranza quando serve? Dove sono le battaglie da combattere dal di dentro? Cosa resta oltre l’unanimità da due soldi? Come non convincerci che sia tutto tempo perso quello di curarsi del Nazareno? Non dico il coraggio, perché è roba da politici di razza, ma l’amor proprio: ne avete ancora? Se le contraddizioni non si affrontano esplodono in mano, questa è la verità. Se Renzi pensa di stare ancora ai tempi dell’Opa, sta fuori strada. Se il Piano B è uguale al Piano A (ci teniamo stretto il partito, ammicchiamo a Berlusconi, ci posizioniamo al centro, ci prendiamo i mejo posti in lista e facciamo le campagne elettorali coi bonus) allora stiamo freschi. La colpa non è nemmeno loro, ma del convento, diciamo così, che offre davvero poco. Perché dico che la Seconda Repubblica, e il maggioritario, e il partito dei Sindaci, e il mandato diretto, e la roba americana sono il male? Perché hanno partorito questo po’-po’ di classe dirigente: imbelle, avulsa, tutta pane e comunicazione, convinta che la politica sia ‘comando’, quando è solo forza, quella che ti consegnano i cittadini non per fare bracci di ferro e dire spacconate da macho, ma per trattare alla luce del sole con le altre forze politiche. L’esatto opposto. ‘Forza’ che media, non premi maggioritari che dovrebbero far ‘vincere’ (ma che cosa, poi, se stiamo peggio di prima?). Spiace dirlo ma bisogna ripartire, rifondare, riavviare la ruota, e pure al più presto. Sennò si resta a guardare sempre più ammutoliti questo spettacolo, e si immiserisce al punto da restarne abbacinati.