Ricordi di famiglia tra il passato e il presente

per Carmen Giordano
Va in scena nei Comuni della Sardegna lo spettacolo teatrale “Ricordi di famiglia” della compagnia GRAMSC TEATRO. Una storia vera che si dipana tra la Sardegna, la Tunisia e la Francia con lo scenario di due guerre mondiali e fino ai nostri giorni, a cura di Carmen Giordano con la collaborazione del gruppo Thesis, incentrata nel racconto di una testimone, l’anziana Caterina, voce protagonista dell’allestimento della Stagione 2022/2023 nel cartellone del circuito regionale teatro etnico dell’associazione Arte.
 
L’essenza di “Ricordi di famiglia” è il continuo rapporto tra il passato e il presente della protagonista con una parola  chiave: “ascoltare”, storie e  suoni delle parole, per incontrare se stessi, i vissuti e la propria storia, per mantenere viva la memoria etnica e per rafforzare una memoria “sociale” e un’identità collettiva così come nelle strategie del circuito teatrale sostenuto dall’assessorato dello spettacolo della Regione Sardegna e il supporto delle associazioni locali.
 
Un racconto biografico quello di Caterina, che ricostruisce agli inizi del secolo scorso, la vita del nonno Giuseppe: agricoltore a Guspini in Sardegna, proprietario di vigne, frutteti e terreni coltivati a grano e cereali. I suoi figli non amano i lavori agricoli, si ribellano, vogliono partire, andare lontano a cercare fortuna. A casa arrivano lettere dall’America e dalla Francia, sono epistolari di amici e parenti che dicono di aver trovato lavoro in un paese lontano, arrivano scritti anche dai compaesani emigrati in Tunisia (colonia francese), sono parole dense di entusiasmo perché riferiscono di essere impegnati in miniera, parlano anche di una buona paga, descrivono l’ambiente, le persone del posto, il loro modo di pregare in ore precise e in qualunque luogo. 
 
Una lettera contiene una fotografia: ritrae una miniera, ci sono bambini scalzi, uomini e donne abbigliati con tuniche e costumi, hanno tratti del volto un po’ scuri. Il racconto di Caterina così si sposta alla sua infanzia in Tunisia, dove su un pezzo di terra i figli di Giuseppe oramai trasferiti lì, edificano un mulino, è lì che nasce lei, Caterina, e dopo gli anni spensierati dell’infanzia arriva la consapevolezza di conoscere tante lingue (italiano, sardo, francese, arabo) di vivere insieme a persone di culture e abitudini diverse dalle sue. Ma ai primi segnali di guerra la famiglia di Caterina fugge dall’Africa e rientra precipitosamente in Sardegna e dal nulla ricomincia a vivere su un pezzo di terra.
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