di Luigi Altea 9 novembre 2018
Almeno si riuscisse ad intravedere una via d’uscita…
E’ una situazione inedita, imbarazzante.
In fondo a tanta oscurità non si scorge neppure un piccolo punto bianco, neppure un bisbiglio di luce.
A riaccendere la fiducia non giovano le molteplici apparizioni televisive di alcune bravissime persone, a me tanto care, e oggi ancora tanto inutilmente volonterose.
Avevano ereditato un immenso patrimonio di storia, di valori, di cultura, di umanità, e lo hanno dilapidato.
Eredi legittimi di un Partito con un vasto consenso, una diffusa organizzazione, un grande quotidiano, alcune riviste di prestigio, una casa editrice, una radio, un tour operator, un’associazione sportiva ecc. ecc…. sono riusciti a sperperare tutto, a non conservare niente.
Nessuno si è arricchito, nessuno ha preso per sé neppure un soldo.
Si tratta di persone oneste, tutt’altro che cattive, soltanto moderatamente fesse.
Oggi si riaffacciano, di tanto in tanto, con illuminanti interviste, con compiacenti autobiografie, o attraverso prodotti televisivi, da qualche ardito chiamati “opere”.
Tutti vogliono generosamente dispensare pillole di saggezza.
Forse non si accorgono di riproporre, stancamente, deludenti esperienze analoghe alle loro…
Vite marginali, perdenti e sconfitte.
Minacciosi esempi da non seguire…
Confesso che l’affetto che tuttora nutro per tanti di questi antichi compagni, rischia d’ intrappolarmi in qualcuno di quei ricettacoli, dove si raccolgono velleità personali, supponenze inappagate, frustrazioni sconsolate.
Resisto al facile fascino, all’incombente entusiasmo che sempre rischiano di suscitarmi certi pensieri, sentimenti, parole…
Forse riuscirei a cedere se succedesse qualcosa…
Non pretendo che vadano città per città, strada per strada, a chiedere scusa per essersi lasciati fregare da Berlusconi, da Prodi, da Monti, da Renzi, da Di Maio e da Salvini…
Non mi aspetto neppure che si scusino per aver disperso un grande patrimonio.
A me basterebbe che del P.C.I. riuscissero almeno a pronunciare il nome, che ne conservassero almeno il ricordo.
Non si tratta di nostalgia, per quanto legittima e giustificata.
Se davanti c’è solo il buio, la scelta della memoria è scelta resistenziale!