di Alfredo Morganti – 14 giugno 2016
Confesso di aver capito in colpevole ritardo le ragioni della sottile inquietudine che mi ha colto oggi. Sapete quella cosa per cui intuisci un senso di vaghezza, e assieme di pervicace nebulosità, tal che provi quasi una vertigine ogniqualvolta ti guardi attorno? Ecco, quella cosa lì. Mi sono chiesto più e più volte donde si originasse, e ogni volta mi ritrovavo senza parole, a meditare le cagioni del quel mio oscuro sentimento. Poi, d’un tratto, sfogliando ancora il mio giornale, ho capito. Non c’era un titolo di quel quotidiano che riportasse un annuncio, un’ideona, uno scatto d’ira, oppure un’intervista, un atto volitivo, un gesto, una metafora calcistica, un hashtag di ripartenza, tanto meno un tweet mattutino, o serale, una fotina, una fotona, una carezza, una scafetta sulla guancia, ma anche solo un’imprecazione contro i gufi che ci vogliono male. Niente, nientissimo. Di Renzi, su Repubblica, oggi nessuna traccia, nemmeno un sospiro. Certo, una paio di volte il suo nome è stato citato a corpo piccolissimo in un paio di articoli, in un caso anche tra parentesi, e poi lo nomina Folli nel suo ‘Punto’. Ma nulla che provenisse direttamente dalla sua bocca, nulla di cui lui fosse autore diretto, che so: “Riparte l’Italia”, oppure “Bonus di 5 euro ai più buoni”, oppure “La vittoria sul Belgio vale 0,5 punti di PIL. Avanti con la riforma del calcio!”.
Sono stati momenti difficili. Strenuo adattarsi al vuoto improvviso creato dal silenzio di Renzi. ‘Silenzio di Renzi’ d’altronde è un ossimoro, uno dei più tenaci, la madre di tutti i paradossi. E poi mi sono chiesto, perché? Perché lasciarci così, per un giorno intero, senza un indirizzo, una guida, un orientamento, anche una sciocchezza qualsiasi? Perché? Perché ci sono i ballottaggi e gli hanno consigliato di non intervenire che potrebbe fare danni? No, non ci posso credere! Ma se una sua semplice battuta, è stato calcolato dalla CGIA di Mestre, vale una finanziaria? Ma se tutto quello che tocca è oro! Ma se c’ha il ‘magic touch’! E poi non è da lui estraniarsi! Come dite? Glielo hanno intimato? Glielo ha chiesto l’Europa? Il FMI? Lo hanno obbligato i suoi comunicatori di fiducia? Possibile? Be’, dite quel che volete ma uno così non lo terrete lontano dall’inquadratura tv per molto tempo, vedrete, e da lunedì, di ritorno dalla Russia di Putin, tornerà senz’altro a riempire le pagine e i social. Sarà un nuovo profluvio di annunci istintivi, di getto, alla cianfraciò, tipo quello del limite dei due mandati per il premier. Una cosa straordinaria, peccato che bisognasse riscrivere un’altra volta la Costituzione per non entrare in conflitto con le prerogative del Presidente della Repubblica. Peccato. Ma si sa che Lui è un generoso, e sono quelli attorno che lo rovinano, e che lo zittiscono sempre sul più bello. Peccato.