di Alfredo Morganti – 10 ottobre 2016
A sentire i retroscena, ossia i recipienti giornalistici che raccolgono le chiacchiere che defluiscono dagli uffici stampa dei palazzi, e che trasformano un articolo di giornale in una sorta di redazionale, a sentire i retroscena, dicevo, Renzi oggi in Direzione annuncerà “una seria iniziativa del PD” per verificare “se esiste in Parlamento la possibilità di cambiare la legge elettorale” prima del 4 dicembre. Il premier “farà un’apertura sincera e amplissima” dicono ‘i suoi’. Ma non intende impiccarsi a nessuna formula” e neppure avanzare proposte. Niente di niente. Cito dal Messaggero di ieri.
Insomma, grande apertura ma nessuna proposta, solo il tentativo di ‘stanare’ la minoranza PD. Tutto qui. Sembra di essere ricaduti nelle alchimie della Prima Repubblica, quando c’erano delle fasi politiche ricche di preamboli ma prive assolutamente di contenuto. Dove si alludeva, non di più, a iniziative per verificare se vi fosse disponibilità nel caso a enucleare una cornice entro cui avviare una iniziativa di metodo prima ancora che di merito in vista di eventuali, ma tutte da verificare, azioni congiunte. Ecco. Siamo lì. Poi dice il politico smart di Rignano!
Tutto questo per ‘stanare’ la minoranza, dicevamo. Sono mesi che i retroscena parlano di Renzi pronto a fare proposte allo scopo di ‘stanare’ qualcuno. Sono mesi che si parla di politica 2.0, ma poi se vai a stringere, se cerchi il succo, ti ritrovi sempre con quella 1.0, anzi 0,5.0, a dimostrazione che, anche qui, Renzi è roba da zero virgola.