Fonte: facebook
di Francesco Erspamer 26 ottobre 2015
Renzi non sta cambiando l’Italia: la sta rottamando. La ragione è semplice: non la ama. Non gli piacciono la Costituzione, la magistratura, il Senato, le province, il corpo forestale, il sistema sanitario, la scuola e gli insegnanti, l’università e i professori, i sindacati e i lavoratori, le poste, il settore pubblico in generale, e neppure i negozi a conduzione familiare e le piccole imprese. In realtà non gli piacciono gli italiani e non ha alcuna fiducia in loro, come non ce l’aveva Mussolini, che era molto più intelligente di lui ma altrettanto supponente: anche Renzi non ha alcuna intenzione di permettere ai suoi sudditi di crescere seguendo le loro inclinazioni e realizzando le loro potenzialità, diverse da quelle di altri popoli. No. come Mussolini, Renzi non intende migliorare l’Italia: intende rifarla. A sua immagine e somiglianza, o comunque secondo l’idea che lui, non gli italiani, ha in mente.
Renzi è un provinciale che gioca con il fuoco della globalizzazione senza averne compreso il significato. A lui basta fare impressione sul suo circolo di conoscenze, spacciando per innovazione ciò che sta scopiazzando all’estero in maniera superficiale, ignaro delle implicazioni e delle conseguenze delle trasformazioni che propone.
L’Italia ha ancora molto da dare al mondo; anzi, la crisi del modello neocapitalistico anglosassone aprirà spazi a diversi modelli sociali, economici, esistenziali. Ma solo se sarà sopravvissuto alla presunzione e al provincialismo globalista di Matteo Renzi e all’ignavia o rassegnazione di questa generazione di italiani.
Francesco Erspamer.