Autore originale del testo: Fausto Anderlini
La congiura dei pazzi
Due ipotesi: o quello di Renzi è un bluff destinato a rientrare, oppure è un tentativo reale di creare le premesse per una nuova maggioranza di ‘unità nazionale’ che dai 5s spazia sino almeno alla Lega con Draghi come presidente.
Diverse determinazioni sembrano dare a questa seconda ipotesi qualche plausibilità: l’impossibilità di tornare alle urne nell’emergenza pandemica più acuta e la necessità di mettere per tempo le mani sul Ricovery prima dell’ingresso nel semestre bianco. Uccidere Conte è del resto l’obiettivo perseguito sin da subito da un vasto concerto mediatico: una congiura che avrebbe in Renzi il suo sicario, restituendogli in certo modo un ‘ruolo storico’. Dopo quello di Letta un altro regicidio perfetto, sebbene non sarà lui a trarne benificio in termini di potere. Solo la patente, ab aeternum, del principe dei traditori.
Che sarebbe comunque qualcosa di eccedente l’attuale configurazione di principe dei pallonari. Circonfondendo le sue corna da caprone di un’aura luciferina. E anche questa è una condizione psicologica che da spessore al contesto, specie dopo che le elezioni regionali hanno sancito il fallimento sul nascere di Italia viva.
Le incognite di questo disegno sono comunque ancor più evidenti dei motivi a sostegno. E’ del tutto improbabile che 5s e Pd possano adire al progetto. Entrambi ne uscirebbero massacrati e anche dove il governo nascesse dovrebbe cercare i voti in truppe di deputati alla deriva. Sicchè Draghi si troverebbe non a capo di un concerto di forze politiche ma di una ciurma di disperati e mezzane. In più
l’imprinting di destra, ovvero sovranista, sarebbe evidente. Un paradosso clamoroso: un governo di allineamento europeo e a vocazione tecnica, dipendente da forze inaffidabili. In questo probabile scenario c’è da dubitare che Draghi (e men che meno Mattarella) scelga di affrontare l’alea. Senza contare che Conte, il premier tradito, diverrebbe in breve volgere di tempo il leader di una vasta ribellione morale, dalla sinistra al centro e anche altrove. Cioè ipso facto un leader di partito con largo seguito.
Un buco nero che precipiterebbe il paese in un vero stato di eccezione. Una congiura con fosche tinte fiorentine. Una congiura di pazzi. Letteralmente. Che forse troverà il suo limite in un rimpastino dove si tratta di vedere a chi verrà assegnato il ruolo di Giuliano de’ Medici.