Autore originale del testo: Massimo Amato
“Preso che ebbe il duca [Cesare Borgia, detto il Valentino] la Romagna, e trovandola suta comandata da signori impotenti, li quali più presto avevano spogliato e’ loro sudditi che corretti, e dato loro materia di disunione, non di unione, tanto che quella provincia era tutta piena di latrocinii, di brighe e di ogni altra ragione di insolenzia, iudicò fussi necessario, a volerla ridurre pacifica e obediente al braccio regio, darli buon governo.
Però vi prepose messer Remirro de Orco, uomo crudele ed espedito, al quale dette pienissima potestà. Costui in poco tempo la ridusse pacifica e unita, con grandissima reputazione. Di poi iudicò el duca non essere necessario sì eccessiva autorità, perché dubitava non divenissi odiosa; e preposevi uno iudicio civile nel mezzo della provincia, con uno presidente eccellentissimo, dove ogni città vi aveva lo avvocato suo. E perché conosceva le rigorosità passate averli generato qualche odio, per purgare gli animi di quelli populi e guadagnarseli in tutto, volle mostrare che, se crudeltà alcuna era seguita, non era nata da lui, ma dalla acerba natura del ministro. E presa sopr’a questo occasione, lo fece a Cesena, una mattina, mettere in dua pezzi in sulla piazza, con uno pezzo di legno e uno coltello sanguinoso a canto. La ferocità del quale spettaculo fece quelli populi in uno tempo rimanere satisfatti e stupidi.”
Quella di Remirro de Orco è la sorte (politica, beninteso) che Renzi (d’ora in avanti per me “Ramarro de Sorcio”) si è ampiamente meritata negli anni. E che non è affatto escluso che suoi mandanti abbiano già messo in conto
Mi auguro altresì che i suoi mandanti se la prendano in saccoccia quanto se l’è presa alla fine il Valentino. Che voleva esser signor d’Italia, e invece ciccia.
Quanto a Draghi, non è necessariamente né Valentino né Remirro. Il suo mandato in BCE è assai istruttivo.
Bisognerà guardare bene a) cosa fa, b) come lo fa, c) con chi lo fa.
Se poi il PD, nel mentre che si gratta la rogna che gli ha attaccato il Ramarro, imparasse anche qualcosa su cosa la situazione attuale richieda a un partito per essere, diciamo, non-di-destra, allora vuol dire che la ragione ha le sue astuzie.
In ogni caso, come ai tempi del Valentino, e in altri ancora della sua storia, l’Italia è in bilico
