Fonte: facebook
di Lanfranco Turci – 16 settembre 2014
Mi sono ascoltato il fervido comizio di Renzi alla Camera. Sul lavoro ho dato la stessa lettura di Fassina. Sta preparando il terreno per consegnare lo scalpo dell’art. 18 alla Commissione Europea. Lo squilibrio fra “garantiti” e non “garantiti”si risolve togliendo le ” garanzie ” a chi le ha. Sulla scuola belle parole piene di sentimento; aria fritta sulla PA; sulla giustizia nè nè, ma con una virata contro gli avvisi di garanzia eccellenti; Avanti con calma sulle riforme istituzionali ( tutte le riforme elettorali vanno bene, basta che la sera delle elezioni si sappia chi ha vinto e questi possa godere di numeri sicuri in Parlamento, a prescindere dai voti ottenuti!).
Sulla crisi economica e sulla politica europea silenzio tombale! Il commento ai dati Ocse (il meno 0,4 PIL del 2014 è sempre meglio del meno 1,8 del 2013) testimonia la insostenibile leggerezza del Nostro! Silenzio sulle politiche europee nel semestre della Presidenza italiana ?Ma no che diamine! Abbiamo ottenuto il ruolo strategico di guidare la politica estera europea! Naturalmente quando gli altri ce lo permettono! La mia impressione è che cresca la retorica in parallelo alla sensazione di crescenti difficoltà che non si sa come affrontare, perchè la Germania e la Commissione non si schiodano e il governo non ha neppure il coraggio di parlare loro il linguaggio della verità. Renzi assomiglia sempre più ai tanti governi che confidavano sullo stellone italico.