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di Lucia Del Grosso 3 aprile 2016
Con la sua consueta eleganza Renzi si è rivolto ai suoi avversari politici dicendo “Sarete spazzati via”.
Può sembrare una delle sue solite rodomontate, il tipo ha un’indole muscolare, ma in realtà la minaccia è da prendere sul serio soprattutto perché non è diretta ao suoi oppositori, cioè Salvini, Grillo o gufi, ma all’opposizione sociale, cioè a me, a te che mi stai, bontà tua leggendo, al fruttivendolo sotto casa.
Già, ed emerge molto bene dalla vicenda Guidi-Total-Tempa Rossa.
Dice Cobanchi in una delle intercettazioni: “So che il ministro in prima persona si è adoperato nelle settimane scorse con la regione Puglia per cercare di promuovere questo incontro, che sarebbe stato importante… Purtroppo da quello che so la regione Puglia non ha dato una disponibilità a questa roba, per motivi politici sostanzialmente, da quello che ho capito, quindi adesso si cercherà di far passare nella legge di Stabilità un po’ quello che è necessario far passare” .
Molto illuminante: quelli che Cobanchi chiama sbrigativamente “motivi politici” si chiamano “democrazia”. Cioè quel processo mediante il quale un presidente di Regione, nella fattispecie, ascolta il territorio e capisce la sua opposizione a fare piaceri a Total, Shell o altre “sorelle” accogliendo sul groppone di una città già martoriata dal punto di vista ambientale un impianto di stoccaggio del petrolio.
Però questi “motivi politici”, cioè la “democrazia”, devono essere sacrificati agli interessi delle compagnie petrolifere. Perciò si chiamano “poteri forti”, perché sono più forti della gente, il cui sentimento ha indotto Emiliano, eletto dal popolo e quindi interprete della sua volontà, a sollevare “motivi politici”, di cui però un emendamento se ne è strafottuto.
Questo lo dovrebbero spiegare alla Boschi, che riesce a dire senza farsi scappare una risata che questo governo è attaccato dai poteri forti. Evidentemente la ministra non annovera tra questi Total e Shell, che sono notoriamente poteri deboli da proteggere con emendamenti, se no svengono per inedia.
Quindi ad ottobre, con il referendum, è questa opposizione, io, tu che, bontà tua, mi leggi, il fruttivendolo sotto casa, che Renzi vuole spazzare via, noi che chiediamo al presidente della nostra regione di approvare una legge o una delibera con un contenuto, mentre il governo ha in mente un emendamento di senso opposto. Perché quell’obbrobrio di riforma costituzionale non colpisce solo l’opposizione politica, il che è già un vulnus alla democrazia, ma è un costrutto ingegnato anche per togliere competenze e poteri ai livelli decisionali intermedi, in primis le Regioni.
E in un contesto in cui l’opposizione sociale dorme: stiamo assistendo a manifestazioni e vertenze come in Francia? Eppure il nostro Jobs Act è peggiore della riforma del lavoro francese, ma in Francia c’è mobilitazione mentre da noi calma piatta.
Di questo dovremmo ringraziare la sinistra che fa l’opposizione alla Regina, ma questo l’ho già detto fino allo sfinimento su questa pagina.
Perciò è necessario che io, tu che, bontà tua, mi leggi, il fruttivendolo sotto casa, votiamo numerosi al referendum No-Triv e al referendum Costituzionale CONTRO le indicazioni di questo governo, perché è la nostra partecipazione che Renzi vuole spazzare via, non solo quella politica.