di Luigi Altea – 18 dicembre 2017
Il mondo va alla rovescia, e l’Italia pure…
E’ sempre molto difficile ottenere l’estradizione di un delinquente, anche supplicando in ginocchio.
E’ avvenuto, invece che, senza nulla chiedere, ce ne sia stato restituito uno, morto e dissepolto, come si trattasse di un maltolto.
Ieri l’Italia non ha badato a spese, ed è andata anche a riprenderselo.
Con un volo speciale dell’Aeronautica militare.
Ma non c’è molto da meravigliarsi.
Se la ministra Roberta Pinotti ha ritenuto di poter usare un volo militare per rientrare a casa sua, appare del tutto congruo che conceda alla carcassa di un re di fare altrettanto.
Io spero che la Procura di Trani, temendo ulteriori fregature da parte degli egiziani, poco inclini a rilasciare gli scontrini e a restituire i resti, non apra un’inchiesta.
Non vorrei che da un’eventuale autopsia risultasse che “Sciaboletta, non aveva il sangue blu, ma lo aveva amaranto.
A quel punto noi, che vogliamo essere Liberi e Uguali, ma non uguali all’estradato, saremmo costretti a cambiare un’altra volta il simbolo…
Mi piacerebbe, invece, che il TAR del Lazio addebitasse alla ministra le inutili spese del trasporto degli avanzi savoiardi.
E che la Corte dei Conti vigilasse affinché non sia sperperato altro denaro pubblico.
C’è il rischio che, davanti alla tomba, venga creato uno schieramento permanente dell’esercito, incaricato di eseguire posti di blocco, minuziosi controlli e perquisizioni dei passanti, sospettati di necrofagia.
Una Cuneo fiscale e militare.
Senza alcun ragionevole motivo.
Nessuno, infatti, attenterà all’integrità della reliquia dell’ex imperatore d’Etiopia.
I piccioni svolazzano attorno alle odorose cucine, i cani inseguono il profumo dei tartufi.
E gli avvoltoi sono in altre carogne affaccendati.
