I rebus elettorali. La Germania

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 26 settembre 2017

Le elezioni tedesche lasciano pochi spazi al dubbio. Il voto popolare dice che la Merkel (o meglio il suo partito) ha perduto 8,6 punti percentuali, mentre la SPD 5,2. Sono circa 13 punti, la somma esatta dei consensi in più presi da AFD e Liberali rispetto al voto del 2013. La sinistra e i Verdi sono fermi al palo. Nei flussi elettorali, i quasi sei milioni di voti andati ad AFD provengono in massima parte (quasi la metà) da CDU/CSU e dal non-voto, un altro milione di voti in tutto sono stati ceduti, all’incirca in egual misura, da SPD e Linke. Non c’è stato un travaso di voti da SPD alla Linke, i problemi sociali dell’Est hanno premiato la destra nazionalista/sovranista e non le sinistre, mentre a sostegno della Merkel è intervenuta soprattutto la ricchezza della Baviera.

Appaiono dunque evidenti alcune cose: 1) rincorrere la destra non aiuta, perché è come spingere il voto direttamente in quella direzione; 2) d’altra parte, se il problema, in questa fase, fosse ‘poca’ sinistra, perché mai la Linke non avrebbe beneficiato della crisi SPD?; 3) il voto ad AFD è principalmente un voto maschio, operaio, rabbioso, anonimo, poco istruito, localizzato; 4) la Merkel ha perso, su questo non c’è dubbio; 5) c’è un problema più grande, ma molto più grande, di quello semplicemente espresso nella convinzione che si tratti di “evocare” la sinistra, unirla e il più sarebbe fatto; 6) il ‘popolo’, da molti preso a parametro incontrovertibile, vota anche a destra, magari se ne vergogna, magari lo fa per rabbia, lo fa di certo contro di sé, ma non se ne fa scrupolo; 7) ogni società ha i suoi ‘perdenti’, e quelli tedeschi si trovano in Sassonia e nell’est, dove si percepisce l’altro, lo straniero soprattutto se povero, come minaccia incombente anche laddove gli stranieri non li abbiano mai visti in faccia; 8) c’è qualcosa che alla sinistra contemporanea (in tutte le sue versioni) sfugge in modo dirimente, qualcosa di serio che riguarda la sua comprensione della società e degli eventi, tant’è che arriva a percepirsi estranea e inadeguata anche quando inanella i suoi dogmi e le sue convinzioni secolari, forse di più.

Qualcosa di serio su cui si dovrà ragionare intensamente in una fase costituente, che io auspico seria e impegnativa.

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1 commento

Gian Franco Ferraris 26 Settembre 2017 - 13:25

Ps condivido la riflessione di Alfredo Morganti​ con la precisazione che la sinistra in Germania non è morta e in una nuova fase ha la possibilità di “fare politica” e invertire la rotta: la sinistra di #DieLinke ha ottenuto il 9.2% e nelle città il maggiore consenso – a Berlino il 20%.
Alle elezioni di domenica poi c’è stata una grande affluenza alle urne sintomi di competizione tra opzioni politiche diverse e di un buon sistema elettorale che rappresenta le istanze della società (gf)

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