Rassegna stampa di Franco Cardini sul caso dei diplomatici russi espulsi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Franco Cardini
Fonte: Minima cardiniana

Rassegna stampa a cura di Franco Cardini – 1 aprile 2018

Dal Corriere

Caso Skripal: per la spia russa avvelenata diplomatici russi espulsi da Usa e Ue

Il presidente americano ha anche ordinato la chiusura del consolato di Seattle; anche l’Italia allontana due rappresentanti del governo di Mosca. In tutto sono 100 le persone coinvolte

La risposta dell’Occidente alla crisi diplomatica con la Russia seguita al caso Skripal (l’ex agente del Kgb avvelenato a Londra con il gas nervino) è arrivata all’unisono . Gli Stati uniti e 14 paesi della Ue (tra cui l’Italia) hanno deciso l’espulsione di decine di diplomatici di Mosca (il loro numero è ormai superiore a 100) come risposta a quello che viene considerato un atto di aggressione. Donald Trump, oltre all’espulsione di 60 diplomatici russi ha disposto la chiusura del consolato russo di Seattle. La Polonia, la Francia e la Germania ne allontaneranno 4 ciascuno, l’Italia due. «A seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Esteri, ha notificato oggi la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell’ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica», si legge in una nota della Farnesina.

Botta e risposta Cremlino-Casa Bianca

Il Cremlino ha assicurato che risponderà in «base al principio di reciprocità» all’espulsione di diplomatici russi per l’avvelenamento della ex spia russa Skripal. Lo ha immediatamente fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. «Gli alleati di Londra non hanno a disposizione informazioni complete sul caso Skripal e seguono ciecamente il principio dell’unità euro-atlantica a spese del buon senso, delle buone norme di dialogo interstatale e del diritto internazionale» ha aggiunto in una nota il ministero degli esteri russo. Anche Washington ha tenuto a chiarire la sua posizione: «Gli Stati Uniti sono pronti a cooperare per costruire un rapporto migliore con la Russia, ma questo può accadere solo se il governo russo cambia atteggiamento». Intanto anche l’Ucraina e il Canada hanno sposato la linea della Ue, ordinando l’uscita dal Paese rispettivamente di 13 e 4 rappresentanti del governo di Mosca.

May: «Risposta a un’aggressione»

La ritorsione diplomatica collettiva alla Russia concordata dal Consiglio Europeo e condivisa da altri alleati occidentali «è una risposta alla minaccia» che Mosca pone «alla sicurezza di tutti noi, non solo un segno di solidarietà» verso la Gran Bretagna. Così la premier Theresa May alla Camera dei Comuni, presentando come un successo diplomatico le espulsioni decise da «18 Paesi, fra cui 15 dell’Ue» e tornando a denunciare «gli atti di aggressione» attribuiti «al regime di Putin».

Il no di Salvini e Meloni

Il fronte unitario tra Usa e Europa è spezzato però in Italia da Matteo Salvini, che giudica negativamente l’atteggiamento dell’Occidente: «Isolare e boicottare la Russia, rinnovare le sanzioni economiche ed espellerne i diplomatici non risolve i problemi, anzi li aggrava» ha scritto sui social il segretario della Lega. Che ha allargato la questione anche al caso Puigdemont: «Arrestare l’ex presidente della Catalogna non risolve i problemi, anzi li aggrava. Sanzioni e manette? Preferisco il dialogo. Voglio un governo – ha aggiunto – che lavori per un futuro di pace, crescita e sicurezza, chiedo troppo?». Ancora più netta Giorgia Melini secondo la quale l’espulsione dall’Italia dei diplomatici: è «il colpo di coda di un governo asservito a Stati esteri»

La spirale del caso Skripal

Il primo atto di questa guerra diplomatica era stato l’espulsione dalla Gran Bretagna di 23 persone che lavoravano alle sedi diplomatiche russe; Londra ritiene infatti il cremlino direttamente responsabile dell’avvelenamento di Sergei Skripal, avvelenato con il gas nervino nel centro si Salisbury. Mosca aveva risposto cacciando dal suo territorio un gruppo di diplomatici inglesi. Da lì si è innescata la spirale che ha portato alla mossa odierna da parte di Usa e Ue, solidali con la Gran Bretagna.

Da Repubblica

NEW YORK – Si fa sempre più teso il clima intorno alla vicenda dell’ex spia del Kgb Sergei Skripal e di sua figlia, avvelenati a Salisbury, nel Regno Unito: molti capi di Stato e di governo europei e gli Stati Uniti hanno deciso l’espulsione in massa di diplomatici russi da alcune sedi.

Sono 14 gli Stati membri della Ue ad aver preso finora il provvedimento “come seguito” di quanto deciso al vertice Ue della settimana scorsa, ha affermato il presidente del Consiglio europedo Donald Tusk, aggiungendo che “altre espulsioni non sono da escludere nei prossimi giorni e settimane”.

E la reazione di Mosca, che giudica questo atto come un segnale di ostilità, non si è fatta attendere: “Si capisce che questo passo ostile di questo gruppo di Paesi non passerà senza conseguenze, reagiremo”, ha fatto sapere il ministero degli Esteri del Cremlino. Mosca, secondo cui Londra ha una posizione ipocrita nei confronti del caso della spia, continua a denunciare di non aver ricevuto dalla Gran Bretagna alcuna informazione su quello che è stato un attentato alla vita di cittadini russi, Sergei Skripal e sua figlia Yulia.

DUE ESPULSIONI DALL’ITALIA

La Farnesina ha diffuso una nota in cui si legge che “a seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato oggi la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell’ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica”.

Una decisione che non trova d’accordo il segretario della Lega Matteo Salvini: “Isolare e boicottare la Russia, rinnovare le sanzioni economiche ed espellerne i diplomatici non risolve i problemi, anzi li aggrava”, ha scritto sui social. E critica anche l’arresto di Carles Puigdemont: “Arrestare l’ex presidente della Catalogna non risolve i problemi, anzi li aggrava. Sanzioni e manette? Preferisco il dialogo. Voglio un governo – ha aggiunto – che lavori per un futuro di pace, crescita e sicurezza, chiedo troppo?”.

Esteri

Dai Sumeri a Skripal, migliaia di spie che hanno fatto storia

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Ma anche altri Paesi hanno preso la medesima decisione: quattro diplomatici sono stati espulsi dalla Francia, quattro dalla Germania, quattro dalla Polonia, due da Albania altri da Ucraina, Danimarca e Repubblica Ceca. E ancora: la Lituania ha deciso di espellere tre diplomatici russi e di imporre sanzioni a 44 persone, vietando loro di entrare nel loro territorio nazionale, mentre la Lettonia ne espellerà uno.

60 CACCIATI DAGLI USA

Gli Stati Uniti hanno seguito l’esempio europeo e hanno annunciato l’espulsione di 60 diplomatici russi: ad essere coinvolti 12 diplomatici russi operanti all’Onu a New York e 48 dipendenti dell’ambasciata a Washington. Per la Casa Bianca, il Cremlino deve cambiare atteggiamento: solo in quel caso gli Stati Uniti sono pronti a cooperare per costruire un rapporto migliore con la Russia. Quella di oggi è la più grande singola espulsione collettiva di funzionari russi o sovietici nella storia degli Usa, commenta un funzionario dell’amministrazione americana.

SODDISFAZIONE DI LONDRA

La decisione di allontanare diplomatici russi da alcuni Paesi Ue e dagli Stati Uniti è stata accolta con soddisfazione da Londra. Il ministro degli Esteri Boris Johnson ha twittato: “La straordinaria risposta internazionale dei nostri alleati rappresenta la più grande espulsione collettiva di agenti dell’intelligence russa nella storia e ci aiuterà a difendere la nostra sicurezza. La Russia non può violare impunemente le norme internazionali”.

Più dettagliato dal Guardian

The US, the EU, Canada and Ukraine have ordered the expulsion of dozens of Russian diplomats in response to the nerve agent attack in the UK, in a show of solidarity that represents the biggest concerted blow to Russian intelligence networks in the west since the cold war.

Nearly a hundred Russian diplomats in western countries alleged to be spies are being told to return to Moscow, in a coordinated response to the use of a chemical weapon in the 4 March attempted murder of Sergei Skripal, a former Russian intelligence official, and his daughter, Yulia, in Salisbury.

“Today’s extraordinary international response by our allies stands in history as the largest collective expulsion of Russian intelligence officers ever and will help defend our shared security,” the UK foreign secretary, Boris Johnson tweeted. “Russia cannot break international rules with impunity.”

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The Russian government warned it would retaliate, raising the prospect of further tit-for-tat expulsions.

The US has ordered the expulsion of 60 Russian officials who Washington says are spies, including a dozen based at the United Nations.

EU members Germany, France and Poland are each to expel four Russian diplomats with intelligence agency backgrounds. Lithuania and the Czech Republic said they would expel three with Denmark, Italy and the Netherlands expelling two each. Ukraine, which is not an EU member, is to expel 13 Russian diplomats, and Canada four.

Canada also announced it was expelling four diplomatic staff serving in Ottowa and Montreal, who the Canadian government said were “intelligence officers or individuals who have used their diplomatic status to undermine Canada’s security or interfere in our democracy”. A pending application from Moscow for three more diplomatic posts in Canada is being denied.

The UK expelled 23 Russian diplomats in the wake of the poisoning, and Russia responded by ejecting the same number of British diplomats.

Russia promised it would take reciprocal action against Washington. It said the UK had not presented a single fact proving that Moscow was behind the poisoning of Sergei Skripal and his daughter, Yulia.

The Russian consulate in Seattle is also being closed as part of the US’s package of punitive measures. A senior US official said that the consulate closure and the expulsions would be carried out “in solidarity with our closest allies” in reaction to what he said was “a reckless attempt by the [Russian] government to murder a British citizen and his daughter with a military grade nerve agent”.

A second official said the measures were also intended as a response to a “steady drumbeat of destabilising and aggressive actions” by Moscow against the US and its allies.

The officials being expelled from the US include 48 in the Russian embassy in Washington and 12 at the Russian mission at the UN, who the US say are spies engaged in “aggressive collection here in the US”.

US officials said the spies at the UN were abusing their residence privileges under the UN headquarters agreement. They added that there were over 100 Russian spies in the US and the expulsions would significantly reduce Russian espionage capabilities in the country. The expelled Russians have seven days to leave the country.

“With these steps, the United States and our allies and partners make clear to Russia that its actions have consequences,” the White House said in a written statement. “The United States stands ready to cooperate to build a better relationship with Russia, but this can only happen with a change in the Russian government’s behaviour.”

Donald Trump did not comment on Twitter, his usual form of expression on issues he feels strongly about. At the time officials were briefing reporters about the US measures, the president put out a tweet saying: “So much Fake News. Never been more voluminous or more inaccurate. But through it all, our country is doing great!”

It was not clear what reports Trump was responding to, but the tweet came at a time when a porn star, Stormy Daniels, was dominating national headlines with her latest interview about an affair she said she had with Trump, and the pressure she came under to cover up the relationship.

While other members of his administration have spoken out strongly against Russia, in particular for its interference in the 2016 US election, Trump has avoided saying or tweeting anything critical of the Kremlin, and congratulated Vladimir Putin on winning an election generally seen as unfree and unfair.

White House officials had initially been reluctant to attribute direct blame to Moscow in the days following the Skripal attack, but a senior administration official said on Monday that the nature of the Russian response to UK allegations held led to the definitive US conclusion that the Kremlin was responsible.

“Russia has had nearly a month to respond but instead of explaining has engaged in the usual obfuscation we have seen in the past,” a US official said, noting that Moscow had put out a series of conflicting stories and attempted to put the blame on others, including the US.

EU heads of state concluded last week that it was highly likely the Russian state was responsible for the attack. The EU is also looking at coordinated steps to rein back Russian hybrid warfare.

The European council president, Donald Tusk, said 14 EU states had expelled Russian diplomats in response to the attack, adding that “additional measures including further expulsions are not excluded in coming days, weeks”.

Theresa May will report back to MPs on Monday on her efforts to garner international support for an uncompromising approach to Russia. On Wednesday, the House of Commons foreign affairs select committee will hold a special evidence session designed to consider what further steps the government could take to restrict the movement of Putin-linked Russian money in London.

 
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