Ma quanto ci costi Matteo Renzi….

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Luca Telese
Fonte: “La Verità – www.laverita.info”

 Renzi ogni giorno dice che la riforma costituzionale serve per risparmiare e tagliare poltrone dei politici.

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I fatti dicono che Renzi ci prende per i fondelli e pensa che è facile abbindolare gli italiani: Ha trasformato palazzo Chigi in una corte medievale più costosa di quella di Maria Antonietta con un esercito di 300 collaboratori e consulenti che ci costano 10 milioni, una spesa lievitata dall’era Letta.  In realtà Renzi vuole eliminare le persone elette dai cittadini e elargire i soldi alla sua corte come spiega bene Telese.

di Luca Telese per “La Verità – www.laverita.info”  15 ottobre 2016

Matteo Renzi dice e ripete che per risparmiare vuole «tagliare le poltrone dei politici». Ma purtroppo, con la riforma Boschi, sta provando a tagliare gli stipendi degli eletti (che almeno sono scelti da noi) e intanto aumenta le spese del governo, anche attraverso un esercito di poltroncine per i consulenti (che guarda caso sono scelti da lui e dai suoi uomini).

È una pioggia di denaro, con remunerazioni che talvolta arrivano a 150.000 euro annui: è questo il fiume di risorse che scorre da palazzo Chigi alle tasche dei suoi collaboratori. Si tratta di incarichi ben retribuiti alla corte del premier.

300 nomi nel bilancio, quasi 10 milioni di spesa, almeno a sommare gli importi rivelati nelle tabelle che la struttura del governo deve obbligatoriamente rendere disponibili (in ottemperanza alle direttive e alle prescrizioni sulla trasparenza nella pubblica amministrazione).

Alcuni di questi incarichi – come potete controllare guardando le tabelle che pubblichiamo sono stati incardinati negli anni e preesistono al governo Renzi, ma quasi tutti sono stati inseriti o rinnovati in decreti di nomina approvati e pubblicati da quando è in carica l’ attuale esecutivo (che ha giurato il 22 febbraio 2014).

Se serve una radiografia per capire come si sta evolvendo il potere di Matteo Renzi, non potrebbe esserci documento migliore di quello che La Verità pubblica – oggi e domani – con l’ elenco completo dei «collaboratori» assunti da Palazzo Chigi. Li potete scorrere uno a uno per farvi l’ idea di chi sono e di quanto prendono. Prima avvertenza: qui non stiamo parlando dei dipendenti di una delle istituzioni più dispendiose di questo Paese (che ovviamente figurano nei costi del personale fisso). Ma di persone che a diverso titolo (e spesso svolgendo funzioni utili) gravano sul bilancio del Palazzo come collaboratori.

Quello che è certo quando si parla di Palazzo Chigi – però – è che si tratta di un monte di spesa che mentre nel resto delle istituzioni si taglia, in assoluta controtendenza, continua a crescere. Sono più di 15, infatti, i miliardi spesi – dal 2011 a oggi – per far funzionare il cuore del governo e i suoi dipartimenti. Nel 2013 (ovvero nell’ ultimo anno di mandato di Letta) il bilancio consuntivo del governo era stato ridotto a 3,5 miliardi annui, ed è invece risalito con il primo anno di governo Renzi.

Un meticoloso studio condotto dal sito Open Polis (a cui faccio riferimento per i dati aggregati) addentrandosi nella giungla delle diverse voci di spesa ha permesso di ricostruire che il bilancio ridotto durante l’ era del governo di Enrico Letta (3 miliardi 543 milioni 654.000 euro) è tornato a crescere durante il governo Renzi (3 miliardi 650 milioni 168.000 euro) di oltre 100 milioni di euro (il doppio di quanto si risparmierebbe con il taglio delle retribuzioni dei senatori di Palazzo Madama se vincesse il Sì).

In questa torta, nel corso di due anni importanti, il peso degli ingredienti è cambiato in modo sensibile: per esempio, se si studia la principale voce di spesa, la Protezione Civile, secondo la sintesi fornita da Open Polis, è scesa la quota di fondi destinati alla struttura (dal 69,3% dei tempi del governo Letta al 62,18 di quelli di Renzi). Sotto il flusso impetuoso di questa ondata di nuove risorse sono aumentate altre voci di spesa dentro cui – spesso si annida una capacità discrezionale.

Se si scorre il dossier di Open Polis, infatti, si scopre che una delle voci di spesa che è cresciuta di più è il bilancio del segretariato generale, quasi raddoppiato in meno di 24 mesi: è passato da 460 milioni 274.000 euro (nell’ era Letta) a 754 milioni 833.000 euro (nell’ era Renzi).

Cosa c’ è dentro questo pozzo di San Patrizio? Di tutto e di più, comprese tante cose belle e utili, che riguardano il cuore della macchina dello Stato, il potere esecutivo. Ma dentro i fondi di Palazzo Chigi ci sono anche leve strategiche per orientare il consenso, come ad esempio i fondi per l’ editoria (la terza voce di spesa del bilancio con 221 milioni, il 6% del totale) con cui il dipartimento guidato da Luca Lotti riesce a determinare chi finanziare (e con quanto), lesinando ogni anno le risorse disponibili, aprendo e stringendo i cordoni della borsa e determinando i criteri di ripartizione.

La Verità non percepisce un euro di questi fondi, ma molte sono le testate che hanno un «diritto acquisito» ad accedere a questa torta (qui non c’ è spazio per scrivere come e perché): anche il solo ritardo strutturale e la lentezza con cui vengono elargiti i rimborsi – in molti casi possono significare vita o morte per un giornale. Ma torniamo ai consulenti.

Le sparate di Renzi sui 300 milioni di euro risparmiati dalle indennità dei senatori si sono infrante sui numeri prodotti dalla Ragioneria dello Stato: «appena» 50 milioni di euro sul bilancio di una struttura che costa l’incredibile cifra di 2,5 miliardi l’anno. Le tabelle che La Verità offre ai suoi lettori dimostrano che dietro la propaganda di facciata il rubinetto della spesa corre impetuoso. Alcuni (pochissimi e virtuosi) consulenti che per scelte personali o incompatibilità varie svolgono il loro mandato «a titolo gratuito». C’ è qualcuno che guadagna 4 o 5.000 euro l’ anno.

Ma subito dopo, addentrandosi in questo labirinto lungo 300 nomi, si scoprono incarichi che sono pesanti come buoni stipendi (da 25 a 60.000 euro) e alcuni mandati che raggiungono remunerazioni che solo alti dirigenti dello Stato riescono a toccare.

Sono molti gli incarichi compresi fra gli 85 e i 120.000 euro, qualcuno arriva addirittura a toccare il muro dei 150.000. Si tratta, come la dottoressa Carlotta De Franceschi (che ha intascato questa cifra per lavorare dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2015), di tecnici inseriti nel Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica. Ma anche far parte Del Nucleo tecnico di valutazione e verifica degli investimenti paga molto bene.

E così questi numeri raccontano molto anche sulle geometrie celesti del Palazzo, i pesi e i contrappesi dei poteri della Repubblica, seguono e anticipano il disegno che la riforma Renzi sta cercando di imporre: parlamenti più deboli, senatori non retribuiti, enti locali svuotati di poteri e competenze. Ministeri dai bilanci sforbiciati. Tutto a vantaggio dell’ uomo solo al comando: il capo del governo e la sua struttura.

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11 commenti

Fabio Del Seppia 17 Ottobre 2016 - 10:39

Se i consulenti si fanno pagare così tanto che colpa ha Renzi e comunque questo è un referendum costituzionale ed è inutile che continuate a uscire fuori da merito della riforma che ci da istituzioni più moderne e performanti, governi più stabili e l’eliminizione delle provice e del CNEL. Inoltre se vince il no Renzi non è tenuto ad andarsene e se se ne va il PD rimane il partito di maggioranza e quindi al governo ci andrà qualcuno di quell’area che potrà essere anche peggio ma molto peggio di Renzi.

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Monica C. 20 Ottobre 2016 - 12:42

Le Istituzioni NON saranno più moderne ne performanti perchè, come si legge nel testo delle eventuali modifiche introdotte da questo Governo, il Senato resta in carica e può decidere di richiamare a se le leggi già passate alla Camera per valutarle bloccando per anche 3 mesi l’uscita in Gazzetta Ufficiale (ricordo che con l’attuale Costituzione vigente la legge fornero fu creata approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale in SOLI 19 giorni!!!) Governi più stabili NON direi proprio dato che Camera e Senato potrebbero avere due maggioranze completamente differenti (mi risparmi la spiegazione, dovrebbe essere intuitivo capirlo al volo). Le Province NON sono state affatto eliminate , sono state trasformate in enti di secondo livello, governati da organi NON eletti dai cittadini, ma eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni del territorio.(giusto pochi mesi fa si sono svolte le nomine, verifichi pure)
Gli organi della nuova Provincia sono:
Il Presidente
Il Consiglio
L’Assemblea dei Sindaci
Tutte le cariche sono esercitate a titolo gratuito, salvo rimborso spese viaggio e ai datori di lavoro in quanto dovute.(le spese dei palazzi restano ugualmente)
Il CNEL era già stato svuotato dei costi da Monti e Letta (solo che loro non fecero pubblicità alla cosa) quindi niente di nuovo .
Per il resto faccia la cortesia rifletta bene su quanto questo Governo sta facendo per il bene dei cittadini partendo dalle Trivelle(sigh!) passando per il TTIP(pollo al cloro e pesticidi in libertà) arrivando ai tagli alla sanità (si vada a leggere la lunga lista di prestazioni sanitarie SPARITE dal SSN).
SALUTI !!!

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Fabio Del Seppia 20 Ottobre 2016 - 13:56

Gentile Monica mi fa piacere che lei insista sul merito
della riforma senza essere soltanto una tifosa da stadio come se ne vede molte e molti in giro.
Le dico che a me se Renzi e co. rimangono o no al governo interessa il giusto, m’interessa di più che questo referendum venga approvata perchè finalmente viene fatta una riforma strutturale per rendere più moderne le regole del gioco
come del resto avevano pensato i Padri Costituenti dando la possibilità alle generazioni future di modificare la Carta.
Partiamo dal fatto che ci sono forze che non sono d’accordo
con l’approvazione di una legge, è chiaro che se tutti o quasi sono d’accordo il problema non sussiste ed è altrettanto chiaro che anche se c’è il bicameralismo perfetto come oggi se tutti o quasi sono d’accordo le leggi vengono approvate velocemente vedi Riforma Fornero.
Con la Nuova Costituzione (sempre se c’è molta opposizione
ad una legge) il senato può bloccarla solo per quaranta giorni poi non ha più voce in capitolo e la maggioranza alla camera l’approva in tutta tranquillità senza nessun stravolgimento.
I governi sono più stabili perchè devono avere solo la
fiducia della Camera ed aggiungo che con l’Italicum ci saranno solide maggioranze similmente a quello che avviene in Inghilterra.
Comunque sia in questi giorni c’è un dibattito sulla modifica dell’Italicum da parte della maggioranza.
Viene terminato l’iter di svuotamento dei poteri delle
provincie che necessitava una riforma costituzionale. E’ chiaro che dall’oggi al domani non puoi eliminare migliaia di dipendenti statali (provincali) ma è un processo che deve avvenire negli anni.
Il CNEL viene abolito.
Mi fermo quì perché vorrei rimanere sul merito del quesito.
I migliori saluti.

Rispondi
Monica C. 20 Ottobre 2016 - 16:10

mi sono presa la briga di leggere il libro “Perchè NO” da pagina 160 a pag. 204 ci sono in parallelo la versione vigente e quella modificata degli articoli. Direi che ci sono diversi e importantissimi motivi per cui votare NO (considerato che, eticamente vengono riportate anche le ragione del SI) . Se mi posso permettere le suggerisco di leggerlo. Cordialmente, Monica.

Rispondi
Fabio Del Seppia 20 Ottobre 2016 - 19:19

Invece di ragionare con la testa degli altri (Travaglio) analizzi bene le riforme e si faccia una sua opinione.
Cordialmente.
Fabio

Monica C. 21 Ottobre 2016 - 0:00

mi trovo costretta a ripetermi:
da pagina 160 a pag. 204 ci sono in parallelo la versione vigente e quella modificata degli articoli.
ci ho messo un mese a leggerle tutte con attenzione, appuntandomi i commenti . Alla fine direi proprio che me la sono fatta una mia opinione. Forse Forse è lei che non ha fatto uno studio altrettanto scupoloso.
Cordialmente.

Fabio Del Seppia 21 Ottobre 2016 - 10:07

Sinceramente non ho bisogno e neanche vorrei spendere un euro per leggere il il libro fazioso di Travaglio noto antirenziano, antiriforma, antigovernativo e filo5stelle.
Per farmi un opinione mi basta conoscere il contenuto del referendum e della costituzione ed in quanto alla sua opinione mi sembra di avere confutato molto lucidamnte le sue tesi e se lei crede che sbagli me lo faccia capire senza mandarmi a leggere un libro ma esponendomi la sua opinione visto che dice di averne una (ma non credo).
Cordialmente.

Monica C. 21 Ottobre 2016 - 12:05

Testo della scheda referendaria:
“disposizioni per il superamento del bicameralismo perfetto”
NON è vero, l’iter legislativo viene complicato in 10 modalità differenti di approvazione delle leggi; resta uguale solo per le leggi costituzionali (ma con senatori che per quel ruolo NON vengono più eletti infatti il Senato sarà composto da Sindaci e consiglieri regionali in trasferta che acquisteranno per magia l’IMMUNITA’ parlamentare (classe più corrotta in Italia) e non si sa bene quali competenze abbiano a riguardo salvo la curiosità personale sull’argomento (e il tutto mentre hanno già ruoli di impegno e grande responsabilità);
le leggi ordinarie subiscono comunque il rimpallo al Senato (ne abbiamo parlato sopra);
le leggi per le Autonomie Territoriali avranno un’altro modo ancora di approvazione dove il Governo potrà far scattare la clausola di supremazia. Il Senato ha di nuovo 40 giorni per decidere di modificarle.A seconda della percentuale di quanti hanno proposto la modifica la stessa percentuale deve essere rispettata dalla Camera per decidere se non dare conto delle modifiche del Senato;
L’iter per la legge di bilancio è tutto un programma: la Camera la approva e la gira al Senato che la vota in automatico MA ha solo 15 giorni per modificarla(mentre deve varare il bilancio anche per il Comune di cui è Sindaco). Se lo fa a maggioranza semplice, la Camera può modificare quanto deciso a Palazzo Madama con lo stesso quorum. Se una legge verte su più materie per le quali sono previsti procedimenti differenti la nuova Costituzione prevede che debbano accordarsi i presidenti delle due Camere che se non si accordano dovranno fare ricordo alla Corte Costituzionale (ma qui non è molto chiara la cosa).
PERSONALMENTE mi pare il CAOS più totale e la complicazione per eccellenza!
“riduzione del numero dei Parlamentari”
VERO al senato restano solo in 100 (ma quando fu proposto di dimezzare Deputati e Senatori la Maggioranza bocciò l’emendamento, vada a vedersi la votazione e per farlo non serviva modificare 47 articoli della Costituzione)
“il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni”
FALSO, i costi di funzionamento restano gli stessi dato che tutti gli apparati saranno necessari (palazzi personale uffici ecc…) e i nuovi Senatori avranno diritto a tutti i rimborsi spese per l’espletamento del ruolo aggiuntivo a quello di Sindaco o Consigliere. (tra l’altro lunedì 24 alla Camera verrà discussa la legge per il dimezzamento degli stipendi dei Deputati a proposta M5S vediamo se la maggioranza questa volta la vota dato che è già stata presentata 11 volte ed è sempre stata bocciata, solo questa riduce i costi molto di più più delle riforme costituzionali : 61 milioni all’anno contro i 58 milioni dell’eventuale riforma, come dichiarato dalla stessa ragioneria dello Stato)
“la soppressione del CNEL”
vero MA era già stato svuotato dei costi da Monti e Letta che però non fecero tanta pubblicità alla cosa.
“revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”
qui la cosa si complica ancor di più .. ma non ho così tanto tempo perchè devo anche lavorare.
SALUTI !!!

Fabio Del Seppia 21 Ottobre 2016 - 18:03

Gentile Monica per confutare le sue tesi cito una fonte che credo sia imparziale ossia Wikipedia, che lei può velocemente verificare andando a questa pagina

https://it.wikipedia.org/wiki/Riforma_costituzionale_Renzi-Boschi

Riguardo al bicameralismo perfetto questo è l’articolo 55 come sarà modificato dal referendum:
” Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza.
Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione.
La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo
ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e
quella di controllo dell’operato del Governo.
Il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali ed
esercita funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi
della Repubblica. Concorre all’esercizio della funzione legislativa nei
casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché
all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti
costitutivi della Repubblica e l’Unione europea. Partecipa alle
decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e
delle politiche dell’Unione europea. Valuta le politiche pubbliche e
l’attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l’impatto delle
politiche dell’Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere
pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla
legge e a verificare l’attuazione delle leggi dello Stato.
Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione.”

Come può leggere, c’è scritto chiaramente che la fiducia la da solo la Camera quindi il Governo sarà più stabile perchè non ci sarà il problema attuale di due possibili maggioranze diverse per ogni ramo del Parlamento.

Riguardo all’approvazione delle leggi, il bicameralismo perfetto com’è oggi rimane soltato su alcune materie, ora non sto a copiare l’articolo 70 modificato perchè molto articolato ma cito quello che dice Wikipedia:
“leggi di revisione costituzionale e altre leggi costituzionali, come disciplinate dall’invariato articolo 138;
leggi che riguardano l’elezione del Senato e i casi di ineleggibilità e incompatibilità dei senatori;
leggi di attuazione di disposizioni costituzionali riguardanti la
tutela delle minoranze linguistiche, i referendum e altre forme di
consultazione popolare; ratifica dei trattati relativi all’appartenenza dell’Italia all’Unione europea e leggi che stabiliscono le norme generali, le forme ei termini della partecipazione dell’Italia alla formulazione e all’attuazione delle politiche comunitarie;
leggi sull’ordinamento degli enti territoriali e sui rispettivi
rapporti con lo Stato, comprese quindi quelle sulle loro funzioni, sui
rispettivi organi costitutivi e sulla legislazione elettorale, sulla
concessione di particolari forme di autonomia a regioni e province
autonome, nonché sulla loro partecipazione alla formazione e
all’attuazione di accordi internazionali e atti normativi comunitari,
sull’esercizio del potere sostitutivo del Governo nei confronti degli
enti locali, sulle attribuzioni patrimoniali agli enti locali, sulle
variazioni territoriali delle regioni e sui loro rapporti diretti con
stati esteri.”

Come si può leggere le materie sono molto limitate ed è ben specificato il ruolo del Senato, riguardo all’immunità i nuovi senatori ce l’avranno come del resto ce l’avevano quelli vecchi.
L’immunità riguarda comunque solo le loro funzioni da senatori e li tutela dall’essere “incastrati” giudizialmente dai loro oppositori.

Riguardo alle altre leggi cito ancora Wikipedia per farle vedere che il Senato può ritardardare al massimo 40 giorni l’approvazione di una legge che non rietra tra le sue competenze:
” Per quanto riguarda la generalità dei disegni di legge approvati dalla sola Camera, cioè riguardanti tutte le materie non incluse tra quelle per le quali è previsto il concorso del Senato, l’iter di approvazione prevede comunque una limitata partecipazione dell’altra camera.
Il nuovo procedimento legislativo “bicamerale imperfetto”, definito anche «monocamerale partecipato» durante il dibattimento della riforma alla Camera,[49] prevede infatti che, prima della promulgazione, ogni disegno di legge approvato dalla Camera venga trasmesso al Senato, che “entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo”.[50] Se dispone di esaminarlo, ha quindi trenta giorni di tempo per deliberare proposte di modifica, sulle quali spetta poi alla Camera la pronuncia in via definitiva. Per le materie la cui potestà legislativa regionale viene trasferita allo Stato in attuazione della “clausola di supremazia”, l’esame del Senato è disposto a prescindere dalla richiesta di un terzo dei componenti e la Camera può respingere le eventuali modificazioni proposte dal Senato a maggioranza assoluta dei suoi componenti solo pronunciandosi a sua volta a
maggioranza assoluta dei propri componenti. Le leggi di bilancio sono sempre esaminate dal Senato, che può proporre modifiche entro quindici giorni dalla trasmissione del testo (anziché entro trenta giorni)”

Riguardo alle leggi di bilancio l’iter di approvazione non è “tutto un programma” come dice lei in quanto è solo la Camera dei Deputati a maggioranza assoluta che deve approvarle ed il Senato ha 15 giorni per proporre modifiche che possono essere benissimo rigettate dai deputati (vedi modifica art 81 comma 2, 4 e 6 e modifica art. 70 comma 5 della Costituzione).

Per quanto riguarda la riduzione dei costi, anche se non è molto, la diminuzione dei senatori sicuramente eliminerà molti stipendi idem con l’eliminazione del CNEL per non parlare della progressiva eliminazione dei dipendenti provinciali.
Questa riforma non è perfetta, io avrei preferito eliminare molti deputati e totalmente il Senato, ma sicuramente è migliorativa della situazione attuale.
Mi auguro di esserle stato utile.
Cordialmente.

Fabio

Monica C. 23 Ottobre 2016 - 11:53

al netto delle sue valutazioni sulle riforme o delle mie , basterebbe valutare con onestà intellettuale questo modus operandi per scegliere di votare NO
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/un-no-per-i-signorsi-litalia-non-e-una-caserma/

dany 20 Ottobre 2016 - 14:16

io voto no e poi dicono di LUIGI DI MAIO

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