Fonte: facebook
di Antonio Napoletano 10 ottobre 2014
C’E’ UNA MORALE IN TUTTO IL DILUVIUO DI PAROLE E ARGOMENTI CHE, MORE SOLITO, ANCHE IERI SERA SANTORO&C. CI HANNO PROPINATO?
E SE SI’ QUALE E’ QUESTA MORALE E DA CHI PRONUNCIATA O ALLUSA?
A ME PARE CHE IL MOMENTO DELLA VERITA’, QUELLO CHE SPIEGA, NON SOLO IL SIGNIFICATO STRUMENTALE O MENO DI UNA SCALETTA DI CONDUZIONE, MA QUALCOSA DI PIU’ E DI PIU’ PROFONDO E IMPORTANTE, SI SIA AVUTO IN UNA RISPOSTA DI BERSANI.
NON QUELLA DOVE L’EX SEGRETARIO FA LA SUA (RITROVATA?) PROFESSIONE DI FEDE LIBERALE E RIBADISCE MALAMENTE L’ABIURA E LA DAMNATIO MEMORIAE DEL ‘MARXISMO’ (DI GIOVENTU’?).
NO, QUELLA RISPOSTA, PER COSI’ DIRE, CONTIENE ANCORA MARGINI NOTEVOLI D’AMBIGUITA’ E, SENZA SFORZO, POTREBBE BENISSIMO ANCORA RIENTRARE IN QUELLA CONTAMINAZIONE CHE DA BOBBIO (E LA SUA ENFASI SULL’EGUAGLIANZA) VA SU PER LI RAMI FINO AL SOCIALISMO LIBERALE DI TANTO AZIONISMO DI RITORNO.
MA QUELLA BEN PIU’ DEVASTANTE – E L’AGGETTIVO NON SEMBRI ECCESSIVO – NELLA QUALE BERSANI FA DISCENDERE, CON IMPLICITA EVIDENZA, DALLA QUELLA NUOVA FEDE LIBERALE LA SUA CONCEZIONE DELLA DEMOCRAZIA E, ANCORA DI PIU’, LA SUA CONDOTTA POLITICA.
DICE, INFATTI BERSANI, IN RISPOSTA ALLA DOMANDA CHE SANTORO GLI FA SU QUALE POTRA’ ESSERE IL PUNTO DI ROTTURA CON IL RENZISMO, << LA LEGGE ELETTORALE>>.
PERCHE’, AGGIUNGE, SE LA DEMOCRAZIA SI SVUOTA DELLA REALE FACOLTA’ DI SCEGLIERE LA RAPPRESENTANZA E’ LA SOVRANITA’ DEL POPOLO CHE SPARISCE.
CON IL CHE, NON SOLO RIBADISCE UN CANONE CLASSICO DELLA CONCEZIONE CUI SI ISPIRA, MA CHIARISCE IN MODO LIMPIDO I LIMITI DELLA SUA BATTAGLIA POLITICA CONDOTTA FIN QUI.
SE, INFATTI, E’ QUESTA LA SUA CONCEZIONE DISINCARNATA DAGLI INTERESSI DELLA DEMOCRAZIA E DELLA CITTADINANZA SI CAPISCE MEGLIO E DI PIU’ COME DI FRONTE ALL’ATTACCO, IN NOME DEL ‘CAMBIAMENTO’ ALLO STATUTO DEI DIRITTI DEI CITTADINI-LAVORATORI NEI LUOGHI DI LAVORO NON CI SIA ALTRO DA FARE CHE EMENDARNE, MIGLIORARNE, CONTENERNE L’AGGRESSIVITA’.
COME, IN SOSTANZA, BERSANI VALUTI QUELL’ATTACCO SLEGATO, ININFLUENTE O ANCORA POCO INFLUENTE E IN DEFINITIVA SEPARATO, RISPETTO A CIO’ CHE CONSIDERA, AL CONTRARIO, DI CAPITALE IMPORTANZA: LA CONSERVAZIONEDEL DIRITTO ALLA INTANGIBILE FACOLTA’ DI SCELTA E DECISIONE DEL CITTADINO-ELETTORE.
E’ QUI, SU QUESTO PUNTO, SU QUESTA DISTINZIONE, IN QUESTA SEPARAZIONE E GERARCHIZZAZIONE DI AMBITI, CHE SI CONSUMA L’EFFICACIA LIMITATA DELLA SUA CRITICA AL RENZISMO.
COSA DECIDE DAVVERO DIRE CHE IL LAVORATORE NON E’ UNA MERCE SE POI SE NE MISCONOSCONO O CONCULCANO O LIMITANO I DIRITTI DI CITTADINO NEL LUOGO DI LAVORO E NEL CONFRONTO (E SCONTRO) CON LA PROPRIETA’ E I SUOI FUNZIONARI? CHE EGUAGLIANZA E’ QUELLA CHE SI DA – QUANDO CI RIESCE- UNICAMENTE UN ORIZZONTE REDISTRIBUTIVO? E CHE DEMOCRAZIA E’ QUELLA CHE NON SI LEGA, NON SI ALIMENTA A UNA DISPIEGATA PRESENZA IN OGNI LUOGO? A QUALE PARTECIPAZIONE SI FA APPELLO SE L’ORIZZONTE RESIDUALE PER I COSIDDETTI CORPI INTERMEDI E’ QUELLO CORPORATIVO?
AL CHE, DIVENTA COMPRENSIBILE COME LA DISTANZA DI BERSANI DA CHI, DA TUTTO CIO’, TRAE LA CONCLUSIONE DELLA MORTE DEL CONFLITTO E DELLA RIDUCIBILITA’ DEGLI INTERESSI IN GIOCO AD UN PRESENTE IRENICO, SI MISURI A SPANNE.
E’ IN QUESTA FRATTURA, DUNQUE, CHE STA LA DEBOLEZZA DI QUESTA SINISTRA, LA SUA PERDITA DI PROGETTO, LA SUA PROSAICA ‘NARRATIVITA’’ SU CIO’ CHE VUOLE REALIZZARE, LA SUA CRONICA MINORITA’ DI FRONTE ALL’INSIDIA POPULISTA. LA STESSA INSIDIA CHE RIEMPIE I VUOTI DI CRITICA E DI AZIONE LASCIATI DA QUESTA RITIRATA NELLA RIDOTTA LIBERALE E GLIELI GETTA CONTRO.
DIREI CON VECCHIE PAROLE CHE LA DEMOCRAZIA O E’ PROGRESSIVA O NON E’. E CHE QUELLA PROGRESSIVITA’ DEVE IN QUALCHE MODO TROVARE IMPULSO A RINNOVARSI NON ABDICANDO AL ‘SOGNO DI UNA COSA’, MA RITORNANDO A PENSARE CRITICAMENTE.
ANCHE PERCHE’, SE PURE IL SOGNO S’E’ TRASFORMATO IN INCUBO, NON PER QUESTO SI CESSA DI SOGNARE.
