di Alfredo Morganti – 13 dicembre 2016
Volevano cambiare la Costituzione con una maggioranza di tipo condominiale. Sono andati a referendum pensando che fosse un plebiscito. Lo è stato, ma in senso opposto. Ora impongono un governo-fotocopia al povero, malcapitato Gentiloni, e pretendono di andare a votare dopodomani al massimo. Ecco cos’è il renzismo, ecco cos’è Renzi. Un uomo che concepisce la sfida politica come fine a se stessa, come unico terreno di confronto, anzi di scontro. Uno pronto a spaccare l’Italia anche per le quisquilie. Uno che adesso ha insediato Gentiloni, lo ha fatto nascere debole (nonché presidiato da persone fidate), ha probabilmente ottenuto che Verdini non lo sostenesse, rendendo risicata la maggioranza, e adesso, con Orfini ha già preso appuntamento dal notaio per dimissionarlo al momento opportuno. Va a finire che Gentiloni sarà il prossimo martire suo malgrado o a sua insaputa.
Conti fatti male, però, da parte di Renzi, se sono basati sull’adorazione dell’ennesimo idolo del 40%. Conti fatti male, perché Renzi è più debole dopo la sconfitta referendaria e lo diventerà di più ogni giorno che passa. Anche la presunta ‘novità’ è andata a farsi friggere. Anche la rottamazione, se non ammette un’auto-rottamazione. Di qui la fretta. Pare che voglia organizzare il congresso in 45 giorni, poi le primarie, poi l’appuntamento dal notaio, poi le elezioni, poi la probabile sconfitta. Tutto in pochi mesi. Una road map che somiglia a un suicidio politico. D’Alema lo ha già ricordato. “Nel referendum sulla scala mobile il PCI prese il 45% circa, poi alle elezioni ebbe il 27%”. Poco più della metà. C’è poco da illudersi, e poco da illudere un elettorato di centrosinistra preso per il naso da mesi. L’ultima presa in giro è proprio la composizione del governo, dove, come dice Battista oggi sul Corriere, la parlata è ancora quella fiorentina, ma la sostanza vera che si percepisce è il disagio. “Mi sembra tutto un po’ malinconico” ha detto la Madia alla cerimonia di giuramento, “mi chiedo come saremo percepiti dagli italiani”. Male, molto male.