Prospettive e Sostenibilità dei Centri Sociali Anziani

per Daniela Perticarà
Autore originale del testo: Daniela Perticarà, Presidente Nazionale Mondo Sociale APS

Migliaia di centri sociali anziani chiusi in tutto il Paese, centinaia di migliaia di persone che vivono oggi la loro terza età in solitudine, nell’attesa di sapere cosa ne sarà dei loro punti di riferimento quotidiano, quando e come si potranno riprendere le attività.

I Centri di aggregazione per anziani dei diversi territori italiani rappresentano un bene di comunità di cui non ci si può privare per un periodo indefinito. Pensare alla loro ripartenza significa garantire un indispensabile fattore di prevenzione di patologie fisiche e psichiche e un agente di salute per varie patologie croniche.

Ma per consentire la ripresa di un’importante parte sociale del nostro Paese occorre decidere ora le strategie per il futuro di questa realtà, i tempi e le modalità di riapertura, le linee di interazione e sinergia con i presidi sociali e sanitari nazionali e territoriali, i sostegni economici, considerati i sensibili costi di gestione. Questi sono soltanto alcuni dei temi di urgenza pressante che devono essere necessariamente affrontati per tutelare un patrimonio socio-culturale enorme.

La riapertura dei centri appare quanto mai necessaria per programmi di assistenza e supporto tali da garantire il sostegno psicologico e il monitoraggio della salute degli anziani iscritti.

Previa sospensione di tutte quelle attività che non garantiscono il distanziamento sociale, le iniziative sociali e socio-sanitarie, erogate dietro autorizzazione e in convenzione con i Comuni, potrebbero essere riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione del contagio e la tutela della salute.

Contingentando l’ingresso in modo proporzionale ai metri quadri disponibili e comunque sempre garantendo il distanziamento sociale tra gli associati, i Centri Sociali Anziani adotterebbero le misure igienico sanitarie di cui all’allegato 4 dell’attuale DPCM 26.04.2020.

Per una possibile riapertura, occorre però anche disciplinare le modalità della loro gestione, per assicurare funzionalità e sussistenza.

I Comuni dovrebbero garantire mediante interventi mirati alla completa sanificazione degli ambienti in uso alle strutture sia prima della apertura delle attività che successivamente, allo scopo di assicurare la massima tutela degli addetti nonché degli utenti, anche facendosi carico, laddove si rendesse necessario, della fornitura di attrezzature di protezione e contenimento della diffusione del Covid 19. I Comuni potrebbero autorizzare i comitati di gestione dei centri a provvedere autonomamente purché la sanificazione avvenga secondo le disposizioni di cui ai Protocolli di sanificazione predisposti dalle parti sociali.

Indispensabile prevedere forme di sussidio o bonus specifici volti a dare sostegno alle strutture sociali comprese all’interno del proprio territorio, vincolate al pagamento dei costi delle utenze attualmente gravanti sulle sedi. Istituire un bonus anziani per l’acquisto da parte delle singole strutture di smartphone o tablet contro l’isolamento sociale e la comunicazione allo scopo di agevolare, con l’aiuto dei volontari operanti all’interno dei Centri Sociali per anziani, la piena integrazione degli utenti nella vita sociale. 

“Mondo Sociale APS”, Associazione Nazionale nata dall’incontro di cittadini e volontari di ogni generazione, la cui mission principale è contribuire a costruire una società civile più coesa, solidale e senza barriere e alla quale aderiscono i Centri Sociali e Circoli ricreativi culturali anziani delle diverse Province e Regioni italiane, che partecipano alla vita dell’associazione e godono delle attività da essa organizzate a livello locale attraverso le sue strutture territoriali, chiede ai rappresentanti delle principali forze politiche e delle Istituzioni, esperti in materia, di pensare ad una ripartenza dei centri che hanno bisogno di risposte concrete.

Dato l’impegno che contraddistingue la nostra Associazione a favore di chi vive la terza età e quindi delle persone considerate più a rischio in questo momento così difficile per l’Italia e per il mondo intero a causa dell’emergenza da Covid-19, chiediamo con urgenza una pianificazione delle azioni che possano permettere a chi ha qualche anno in più di ricominciare a vivere una longevità attiva. Stiamo lavorando per questo e continueremo a farlo, pronti a programmazione e realizzazione di quanto necessario a creare un bene comune, consapevoli che i centri rappresentano l’avamposto per la salute dei nostri anziani.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.