Il programma di Lista del Popolo

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: redazione Globalist
Fonte: globalist

Redazione Globalist – 19 novembre 2017listadelpopolo.it

Come sviluppo dell’appello denominato “La mossa del cavallo”, ecco il primo programma della Lista del Popolo:

 

 

Il Programma della “Lista del Popolo” è incluso di un “Manifesto” e di un “Appello“, che s’intendono qui riportati.

 

 

“Lista del popolo” è un’alleanza della società civile, non un partito, costituita da donne e uomini coraggiosi — perché cambiare questo paese richiederà coraggio — con diverse storie e provenienze, fuori dalla corruzione, competenti e onesti. Chi la sostiene s’impegna solennemente ad attuare il programma qui esposto, pur mantenendo le proprie idee là dove esse rimangano al di fuori dell’intesa programmatica comune.

 

Ripristinare la sovranità nazionale implica due scelte necessarie:



    • Rinegoziazione e – se impraticabile – recesso unilaterale dai Trattati europei che violano la Costituzione (art. 11 Cost.).

 

    • Trasformazione dell’Italia in paese neutrale, al di fuori di ogni blocco militare e al servizio della pace, all’interno delle norme della Carta dell’ONU, ponendo fine allo stato attuale di paese subalterno, liberata dalle bombe atomiche in base al Trattato di non Proliferazione Nucleare, che ha ratificato ma che non rispetta. L’Italia non ha nemici, non vuole imporre sanzioni e intende restare fuori dalla guerra.



Non siamo anti-europei. Al contrario vogliamo che l’Italia contribuisca a creare una entità europea capace di svolgere un ruolo cruciale in un mondo multipolare in difesa della pace. Se isolati, gli attuali stati europei saranno travolti dall’azione dei giganti mondiali, senza poter opporre resistenza. Vogliamo un’Europa democratica dei Popoli. Ogni limitazione della sovranità nazionale dovrà essere subordinata alla assoluta ed effettiva parità di tutti i contraenti e in nessun caso dovrà essere realizzata a spese delle garanzie democratiche previste dalla Costituzione.

 

Occorre una nuova Costituzione europea da sottoporre mediante referendum popolari all’approvazione dei cittadini, liberi nel pieno esercizio delle prerogative costituzionali e della propria sovranità nazionale.

 

 

INTERVENTI IMMEDIATI

 

1) Trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in banca pubblica, emissione di una moneta fiscale complementare e lancio di un piano triennale di investimenti pubblici da €200 miliardi.

 

2) Emancipazione dalla dipendenza dai mercati finanziari, dal ricatto del debito pubblico e dalle agenzie di rating, e introduzione di regole che precludano ogni speculazione e manipolazione finanziaria perpetrata dalle banche d’affari.

 

3) Lancio della più grande “class action” popolare contro le agenzie di ratingper rivendicare un risarcimento di €120 miliardi, da distribuirsi pro-quota alle categorie che vi aderiranno.

 

4) Abrogazione delle norme che contraddicono la funzione sociale della proprietà privata e l’interesse generale (art. 42 Cost.); cancellazione delle leggi che hanno determinato la precarietà sociale, quali l’art. 8 della legge Sacconi, la legge Fornero, il Job Act, prevedendo la reintroduzione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Realizzazione di un sistema fiscale equo e in difesa del risparmio. Abolizione del pareggio di bilancio determinato dalla modifica dell’art. 81 Cost.

 

 

UN’ECONOMIA DEL BENESSERE

 

5) Il modello imposto dalla Troika si basa su due grandi menzogne: il debito pubblico e l’austerità, sostenute da politici traditori del loro mandato e con la complicità di opposizioni fittizie. Tale modello è regolato da automatismi normativi quali il Fiscal Compact, il MES, il Bail-in, ed ha lo scopo di impoverire i popoli creando svalutazione e disoccupazione.

 

6) Questo modello è in palese violazione della Costituzione italiana. In particolare, è incompatibile con gli articoli 35-36 (dignità del lavoro); 38 (annullato, di fatto, dal Fiscal Compact); 41 (inattuabile a causa della perdita del governo dell’economia da parte degli esecutivi nazionali); 42 (perché le norme della Trojka impediscono la tutela della proprietà pubblica); 47 (perché il controllo del credito è esercitato da entità private anziché dalla Repubblica).

 

7) A questo modello noi opponiamo un’economia del benessere sociale, basata sul controllo popolare del credito, sull’uso della moneta a beneficio delle imprese produttive (e non dei salvataggi bancari), al fine di favorire il benessere della popolazione, anche attraverso la riacquisizione del controllo dei settori strategici e dei servizi pubblici essenziali.

 

UN NUOVO PATTO SOCIALE E CIVILE

 

8) Intendiamo avviare una radicale riforma della Giustizia, ripristinando la certezza del diritto per gli oltre 11 milioni di cittadini che soffrono di inammissibili ritardi nella conclusione dei processi. Occorre la piena applicazione della confisca dei beni ai mafiosi, ma anche ai politici corrotti, introducendo una Legge La Torre-bis e, più in generale, rafforzando gli strumenti contro mafie e corruzione. Occorre riformare il sistema carcerario, rendendolo più umano ed efficace, nonché potenziare le forme alternative di composizione del conflitto in ambito civile e penale.

 

9) Il lavoro è diritto di tutti e la solidarietà pubblica deve tradursi in programmi di pieno impiego delle lavoratrici e dei lavoratori, in condizioni di pari opportunità e dignità, al fine di promuovere lo sviluppo armonico della persona.

 

10) I flussi migratori elevatissimi e non sostenibili sono frutto di un processo economico e sociale globale, autoritario e tecnocratico. La soluzione a questo problema può avere successo solo a seguito del superamento del modello neoliberista che distrugge le risorse e schiaccia il lavoro.

 

11) La salute è diritto di tutti e le strutture della sanità pubblica non devono essere gestite come imprese finalizzate al profitto.

 

12) La scuola è diritto di tutti, oltre che fonte di crescita della formidabile riserva del capitale culturale del Paese. È luogo, come la famiglia, da cui partire per invertire radicalmente i processi degenerativi che deprimono il tenore intellettuale e morale della popolazione.

 

13) L’ambiente è un bene pubblico e l’acqua non è privatizzabile.

 

14) L’informazione e la comunicazione devono essere al servizio dei cittadini.Non può esservi democrazia se i cittadini non sono informati adeguatamente e correttamente. Non può esserci informazione corretta se la gran parte del sistema mediatico è asservita agl’interessi degli inserzionisti pubblicitari. L’Authority delle comunicazioni deve essere eletta con la maggiore partecipazione possibile da parte dei consumatori e degli utenti, e dovrà gestire le frequenze radio- televisive e dei telefonini quali beni pubblici.

 

15) Le arti e le scienze non devono essere condizionate dalle esigenze del mercato.

 

16) La rivoluzione digitale sta producendo enormi e accelerati mutamenti nella vita collettiva, che coinvolgono tutte le sfere dell’attività umana e mutano i rapporti sociali (big data, nuove energie, bio-genetica, ecc.). Tali processi vanno governati nell’interesse collettivo, secondo Costituzione.

 

 

 

Fonte: http://www.listadelpopolo.it/programma/

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