Prodi e co., da padri nobili a imbonitori. Parabola triste e grottesca

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini

di Fausto Anderlini – 23 novembre 2017

 

Leggo le accuse di tanti esponenti del Pd contro il disfattismo degli scissionisti rei di aprire la strada al ritorno della destra. Un uso strumentale di una vecchia cultura unitarista se non frontista, che per molti, come è evidente, è pura disinformatja ad uso militare (come la propaganda dei nazisti a favore dei neri americani) , ma per altri è davvero un convincimento. Mentre la cricca del Pd ha pattuito una legge elettorale con Fi e la Lega che apre la strada alla destra nella prospettiva di una riconvergenza al centro, grimaldello per mandare definitivamente alle ortiche il centro-sinistra, ovvero la sinistra come tale; mentre il loro leader si reca da Macron (singolare incontro fra un capo di stato estero e il leader di un partito in eclisse) nella prospettiva di una uscita dal Pse in vista di un nuovo raggruppamento centrista europeo….. questi ‘togliattiani’ di ritorno accusano la sinistra di aprire le porte ai barbari.

Se i Santagata, i pisapii e altri tristi prodiani si adunano sotto questa bufala è perchè del cibo della civetta han comunque bisogno, sicchè non è difficile rivedere all’opera il furbacchione che ne struttura da sempre il dna di parassiti politici, questi sono davvero dei coglioni. E son pure parecchi. Un partito di assetati di potere, di furbacchioni, di coglioni e altri imbecilli. Un kombinat che Renzi conosce perfettamente e adopera con cinica spregiudicatezza, delegando ai Fassino e ai Veltroni il compito di dare il grano ai piccioni (mentre Prodi, guida suprema dei volponi, si tiene furbamente nell’ombra). Da ‘padri nobili’ a imbonitori di coglioni. Parabola triste e grottesca.

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