Fonte: ilsalvagente.it
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“Presto o sarà troppo tardi”. Quindici mila scienziati di 184 paesi hanno lanciato un appello per fermare la distruzione del Pianeta: “Se continuiamo così, finiremo per uccidere il nostro sistema” dicono e nel manifesto indicano 13 azioni da mettere in atto subito. Già nel 1992, la Union of Concerned Scientists, una ong che raccoglie più di 1700 scienziati, sosteneva che l’impatto delle attività umane sulla natura avrebbe presto distrutto il pianeta irrimediabilmente. Un quarto di secolo dopo, purtroppo, le cose non sono cambiate. Anzi sono peggiorate. Da qui la necessità di un secondo avvertimento lanciato da 15mila scienziati. Disponibilità di acqua potabile, deforestazione, diminuzione dei mammiferi, emissioni di gas serra: questi indicatori sono in rosso dal 1992 e le risposte sono ad oggi deludenti.
Tutti gli indicatori in rosso
“L’umanità non sta facendo ciò che occorre urgentemente per salvare la biosfera minacciata”, dicono gli autori della dichiarazione che ritengono che la stragrande maggioranza delle minacce precedentemente identificate rimangono e che “la maggior parte sono in peggioramento” ma è ancora possibile invertire queste tendenze per permettere agli ecosistemi di recuperare la loro sostenibilità.
Per 25 anni la quantità di acqua potabile disponibile pro capite in tutto il mondo è diminuita del 26% e il numero di zone morte negli oceani è aumentata del 75%; quasi 120,4 milioni di ettari di foresta sono stati convertiti per la maggior parte in terreno agricolo e un notevole aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e delle temperature medie globali.
Le 13 azioni per cambiare verso
Ma qualcosa è ancora possibile fare per arrestare il costante peggioramento delle condizioni del nostro pianeta. Le Monde di oggi pubblica integralmente il manifesto che contiene, come dicevano, 13 azioni. Eccole:
1- favorire la creazione di riserve interconnesse ben collegate e correttamente gestite per proteggere una proporzione significativa dei vari habitat terrestri, aerei e acquatici;
2-preservare i servizi della natura attraverso gli ecosistemi fermando la conversione delle foreste naturali, delle praterie e di altri habitat;
3-ripristinare le comunità vegetali endemiche su larga scala, compresi i paesaggi forestali;
4-riqualificare aree con specie endemiche, in particolare super-predatori, per ripristinare le dinamiche ei processi ecologici;
5-sviluppare e adottare adeguati strumenti politici per combattere la sconfitta, il salvataggio, lo sfruttamento e il traffico di specie minacciate;
6-ridurre i rifiuti alimentari attraverso l’istruzione e migliorare le infrastrutture;
7-promuovere una riorientazione della dieta verso prodotti alimentari di origine vegetale;
8-ridurre ulteriormente il tasso di fertilità assicurando che gli uomini e le donne abbiano accesso ai servizi di istruzione e di pianificazione familiare, in particolare nei settori in cui questi servizi mancano ancora;
9-moltiplicare le escursioni per i bambini per sviluppare la loro sensibilità alla natura e generalmente migliorare l’apprezzamento della natura in tutta la società;
10-incoraggiare un cambiamento ambientale positivo;
11-progettare e promuove nuove tecnologie verdi e rivolgersi in maniera massiccia verso fonti energetiche verdi, progressivamente riducendo il sostegno alla produzione di energia con combustibili fossili;
12-rivedere la nostra economia per ridurre le iniquità della ricchezza e garantire che i prezzi, le tasse e gli incentivi tengono conto del vero costo dei nostri modelli di consumo per il nostro ambiente;
13-determinare a lungo termine una dimensione umana sostenibile e scientificamente difendibile, assicurando il sostegno dei paesi e dei leader mondiali a raggiungere questo obiettivo vitale.