di Pina Fasciani – 20 febbraio – 2018
Stai attenta Pina, mi dicevano, questo posto può stregare, una volta entrati, se dovessi uscirne ti viene la depressione. Succede a tutti.”
Ho sempre ripensato, dopo la mia breve esperienza parlamentare, a questa frase . Mi fu detta da un autorevole deputato durante una discussione sugli effetti che produceva lo stare seduto sugli scranni del Parlamento.
Mi sono domandata, dopo esserne uscita, se fosse davvero così e da cosa quella specie di maleficio derivava.
Riflettendoci vari sono gli elementi:
intanto il senso del potere, il fatto di essere uno dei pochi italiani/e a entrare in quei luoghi, godere di quella magnificenza, subirne il fascino, sentirsi unici e sapere che sei lì per legiferare, regolare la vita di un intero Paese. Una gratificazione straordinaria, inebriante!
Poi la ossequiosita’ che ti circonda, onorevole qua’, onorevole là, ha bisogno di qualcosa, le posso essere utile…tutto un sentirsi serviti e riveriti. Sei al centro di attenzione, non sei uno/a qualsiasi, sei, esisti, non hai bisogno di fare nulla, basta la parola “onorevole” e si aprono mille porte. Gratificante no ? Ti senti al centro del mondo.
C’è poi lo stipendio, se paragonato a un qualsiasi manager o dirigente regionale o delle poste siamo lì, niente di eclatante, ma 120.000 mila euro l’anno non si buttano via, ti fanno sentire importante, sono la prova provata che vali qualcosa, niente più problemi di bollette, di spese, di conti in tasca. Ti senti fuori dalla miseria, sei al sicuro.
Poi ci sono i giornali, le TV, che parlano di te, sei un personaggio pubblico, sei cercato per una intervista, una trasmissione, una presa di posizione su un problema. Diventi uno/a da ascoltare, perché il tuo pensiero ha importanza, orienta, parla a migliaia di persone. Ci sono le tue foto, le tue parole, la tua immagine. Tutto ti restituisce forza, energia, valore. Quale migliore riconoscimento!
Bastano solo questi tre elementi per spiegare il senso del maleficio.
L’ego ne è stregato. Vivi in una sorta di bolla su un pianeta altro.
La realtà quasi scompare, si allontana, la tua unica preoccupazione è di mantenerti in quella bolla il più possibile perche’ te ne innamori, ti dà esistenza. Guai a perderla ! Cosa ne sarebbe di te altrimenti?
Allora penso che ci vogliono spalle robuste per uscirne, per non farsi prendere dalla depressione, per rituffarti nella vita comune e essere uno tra i tanti. Ci vuole la stima di sé aldilà della carica, ci vogliono valori morali e etici radicati nel profondo del tuo essere, ci vuole lo sguardo della umiltà e della dignità che una carica non ti può dare.
Allora io ringrazio chi mi ha fatto e mi fa da maestro, chi mi ha trasmesso quei valori e me li ha insegnati, a partire da mio padre operaio, chi ha lasciato quegli scranni e continua a essere autorevole e a impegnarsi senza tornaconto, chi senza cariche si mette al servizio di una causa comune e lo fa con generosità , senza clamore.
A me la depressione non è venuta….e senza vitalizio.
#iovotoliberieuguali