Populismo/sovversivismo. La crisi cambia il paradigma.
La categoria del populismo, molto utilizzata e talvolta persino abusata da opinionisti, studiosi e analisti di odierni eventi politici, credo che, almeno in questa fase, perda un po’ della sua capacità interpretativa. Ritengo che sia più utile fare riferimento a quella di ‘sovversivismo’. I fatti, d’altronde, dicono due cose sorprendenti: la prima, il cosiddetto ‘popolo’ (per quanto sia solo un modo convenzionale di riferirsi a un significante vuoto, appunto) sta col governo, ne riconosce la guida e la legittimità, almeno in una fase di crisi come la presente; la seconda, le classi dirigenti, una buona quota di esse, sta cercando di far saltare l’esecutivo in tutti i modi possibili.
Come? Mobilitando la stampa di proprietà, tentando di scatenare le categorie sociali contro le scelte di questi mesi, appellandosi inopinatamente alla Costituzione (che pure volevano – e vogliono ancora – cambiare a colpi di referendum), sobillando le regioni, tentando di incendiare gli umori della parte di società più sofferente, seguendo mosche cocchiere di scarsa percentuale e finanche blasfeme, occupando persino il Parlamento come un bivacco di manipoli di antica memoria.
Tutte, le stanno provando tutte, come sobillatori e rivoltosi qualsiasi, nel tentativo di riprendere in mano un timone che Conte (la sua maggioranza, il suo governo) hanno responsabilmente raccolto dopo che essi l’avevano gettato mentre facevano karaoke in costume da bagno e sudati sulla spiaggia del Papeete. Sic!
Dico allora una cosa con tutte le cautele possibili. Secondo me non hanno finito e l’idea di un governo di salute pubblica ce l’hanno sempre in mente, magari con l’unico obiettivo di far cadere questo e poi si vedrà. Se servisse sono pronti anche all’estrema ratio di scatenare i camionisti, ovvero una qualunque categoria sociale che blocchi tutto e faccia del male all’esecutivo, costringendolo alle dimissioni e poi si vedrà. Ma per adesso Jole Santelli è un po’ poco. E bestemmiare i morti persino controproducente. Per questo rilanceranno e tenteranno a breve un’escalation. Vedrete.
Il paradosso è che il populismo (inteso qui come sostegno del ‘popolo’ all’esecutivo) sta funzionando, ma contro i populisti! Al punto che questi sono costretti a darsi degli schemi che parrebbero apertamente contraddire la funzione d’ordine della borghesia. Almeno quella sbandierata sulla sua stampa. Parrebbero. In realtà un ordine ce l’hanno in testa, ma non è quello basato sulla prudenza del governo, sulla solidarietà attiva e sulla tutela della vita delle persone ancor prima del profitto di pochi gruppi o lobbies. Siamo dinanzi a uno scontro di potere “poderoso”, direbbe Conte. Come sempre accade quando le crisi vere cancellano le certezze. Ma noi non siamo mica qui a pettinare le bambole, anzi. Difendere la democrazia, per noi, è quasi un atto dovuto.