Politica senza responsabilità: dai 101 a Beppe Grillo

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Enrico Mentana

di Enrico Mentana – 19 marzo 2017

Nel rissoso saloon della politica italiana, dove tutti accusano tutti, dove si è sempre al primo giorno di campagna elettorale, c’è un solo grande assente: la capacità di prendersi le proprie responsabilità, mai. Se Claudio Scajola voleva davvero comprarsi coi soldi suoi la famosa casa vista Colosseo, gli bastava brevettare il disclaimer “a mia insaputa”: ora sarebbe straricco. Tutti negano, tutti si chiamano fuori, o fanno i vaghi. Non ci si rende conto del danno permanente di credibilità che fa alla politica questa deroga sistematica al principio di responsabilità.

Tra un mese esatto, il 19 aprile, saranno quattro anni da quando si perpetrò il più significativo harakiri di responsabilità politica della nostra storia recente. Quel giorno la candidatura di Romano Prodi al Quirinale – decisa all’unanimità dall’assemblea degli elettori del Pd – venne affossata da almeno 101 franchi tiratori (calcolo successivi fanno salire il numero a 120). È la ferocia della lotta politica, si dirà. Il fatto è che in questi quattro anni nessuno di quegli oltre cento parlamentari ha ammesso di non aver votato Prodi. Nessuno! È successo all’inizio di questa legislatura, quindi questi parlamentari sono ancora tutti lì, e alcuni avranno avuto anche responsabilità di governo, fatto o evitato scissioni, invitato a più riprese colleghi e avversari al senso di responsabilità. Ma quel macroscopico atto di impallinamento anonimo è stato rimosso. Un episodio politico di prima grandezza, il vero scheletro nell’armadio del Pd.

Su un piano diverso, ma con la stessa inverosimiglianza, come fa Beppe Grillo a non rendersi conto di quanto nuoccia profondamente alla sua credibilità, e quindi a quella del Movimento che ha fondato, l’uso assolutistico del suo blog, come scettro di Salomone, per validare o invalidare elezioni, per dare la linea, proclamare e sconvocare a giro di ore consultazioni e referendum. Il tutto senza mai rendere conto a nessuno, su scelte e numeri, inappellabile. E poi però, di fronte a una querela, scivere che lui, Grillo “non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio del blog né degli account Twitter, né dei tweet e Facebook e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul blog né sugli account twitter e Facebook e tanto meno di e su ciò che ivi viene postato”. Per la brutta vicenda genovese Grillo ha scritto “fidatevi di me”. Di me chi?
Ecco, il partito dei 101 anonimi e il movimento di Nessuno sono le forze principali del nostro paese.

PS sono direttamente responsabile di quel che ho scritto.

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