Pisapia imbrigliato dalla Ditta? o un percorso tortuoso e inutile?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alessandro De Angelis
Fonte: huffingtonpost
Url fonte: http://www.huffingtonpost.it/2017/09/12/imbrigliato-dalla-ditta_a_23206210/?utm_hp_ref=it-homepage

di Alessandro De Angelis – 12 settembre 2017

Alle 14,28, dopo quattro ore Giuliano Pisapia, il leader designato, esce per primo dalla riunione (quella presentata come cruciale). Sillaba: “Il percorso ha fatto un passo in avanti”. Poi prende il taxi, in direzione stazione. Per un altro percorso: destinazione Reggio Emilia, dove ha in programma un dibattito con Graziano Delrio. Mezz’ora dopo, al termine del verticione tra Campo Progressista e Mdp, il “passo avanti” è affidato a un comunicato, più netto dei tanti altri comunicati diramati in questi mesi.

Nella nota, letta, riletta e condivisa dai venti presenti, per la prima volta si intravede un “percorso” definito. Almeno a parole. Il “che fare”: “un centrosinistra alternativo alle politiche sbagliate di Renzi”; il “come”: “un momento di coinvolgimento popolare in autunno”; i compagni di viaggio: “un confronto con tutti i soggetti politici e civici”. Ovvero Sinistra Italia, Civati, il mondo del no al referendum. C’è anche un passaggio sulla necessità di confronto serrato col governo sulla manovra, che non significa tirare giù Gentiloni, ma almeno far vedere i muscoli su qualche questione come lavoro, economia, sociale.

Rispetto alle premesse e alle intenzioni con cui il gruppo di Pisapia aveva preparato la riunione ma anche rispetto a incomprensioni, veleni, insofferenza dei giorni scorsi, assomiglia a una tregua, nella direzione auspicata da Bersani e D’Alema. Praticamente una resa (a parole) per l’ex sindaco di Milano che parlava di unità del centrosinistra, blando sulle critiche alla stagione renziana e freddo sull’idea di primarie o cose simili. Resta sempre, per ora, un percorso senza grande afflato, slancio comunicativo, con un leader designato che ha l’agenda piena di appuntamenti alle Feste del Pd, ma tende a “nascondersi” quando deve indossare i vestiti del leader della sinistra che critica il Pd. E resta una nuvola di ambiguità attorno questioni su cui si può accelerare o frenare: ad esempio questo appuntamento popolare si terrà prima o dopo la Sicilia? Ovvero, prescinde o no dall’altro infinito dibattito, quello dentro il Pd? E il governo: fino a che punto si tira la corda? Tutte cose, spiegano, che si vedranno in riunioni delle prossime settimane. Riunioni anche piuttosto affollate. Massimo D’Alema, quando vede una ventina di sedie, commenta tranchant: “Più che una riunione sembra una manifestazione… Volevo portare un cartello, ma non ho trovato lo slogan…”.

La verità è che, alla fine, il senso politico della riunione è altro, tutto interno a questa operazione che l’ex sindaco sembra aver subito più che guidato. Uno dei partecipanti al vertice sussurra con realismo: “Abbiamo messo la testa di Pisapia nel cappio. Se sta fermo è il leader, se si muove… si strozza”. In Transatlantico i vari gruppi della sinistra sorridono. Stefano Fassina parlotta con Pippo Civati. Arriva pure Fratoianni: “Il meccanismo democratico significa che se sei leader devi farti eleggere. E per farti eleggere serve il 51 per cento…”.

Ecco, il famoso 51 per cento. Non saranno “primarie” vere (l’ex sindaco di Milano non le vuole), ma è la democrazia, bellezza. A un certo punto, ci si conta. “Pisapia è il leader” dice Pier Luigi Bersani, il suo più convinto sostenitore perché ritenuto capace di parlare a un mondo di centrosinistra che va oltre la Ditta. Il sostegno, al momento, non è in discussione. Al momento. Ma lo schema democratico rende ognuno artefice del suo destino e sostituibile. Sempre che Pisapia si convincerà fino in fondo di questo ruolo di leader, in uno schema che non aveva immaginato ai tempi del SI al referendum e dell’alleanza col Pd. Perché il percorso è ancora lungo di qui all’unzione democratica annunciata. Riunioni, mediazioni, vertici con quella sinistra che non avrebbe voluto, da Fratoianni al mondo del Brancaccio. Non è affatto scontato a sentire i suoi che si arriverà fino in fondo su questa strada. Perché in questa storia nessun chiarimento è mai definitivo.

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