di Pietro Grasso
Ho letto la difesa sul caso della nave Gregoretti presentata oggi da Salvini alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.
Per me questa memoria difensiva di Salvini è un boomerang clamoroso! Le carte presentate dimostrano che il Governo non è stato coinvolto nell’assegnazione del Place of safety (Pos) per i migranti né nella decisione sul loro sbarco, ma soltanto nella ricerca di Paesi disponibili al ricollocamento, una fase che nulla ha a che fare con il reato contestato all’ex Ministro dell’Interno.
Insomma, la memoria di Salvini è debolissima e lo inchioda alle sue responsabilità personali. Sono quasi stupito di questa strategia difensiva suicida, a meno che non serva per fare la vittima.
La difesa di Salvini – profilo facebook 2 gennaio
Amici, entro domani depositerò le mie memorie difensive in Senato perché rischio un processo e una condanna a 15 ANNI di carcere dopo aver bloccato, da Ministro dell’Interno, uno sbarco di immigrati da una nave.
Che i Senatori decidano secondo coscienza se ho difeso l’interesse nazionale oppure no, non ho paura della sinistra e delle sue vendette.
Sto studiando vita e opere di Silvio Pellico…!
Mi processino e mi incarcerino pure se credono, ho sempre agito a difesa del mio Paese e della sicurezza degli Italiani
E lo rifarei, anzi lo rifarò, mille volte.
Gregorio De Falco: “La difesa di Salvini su Nave Gregoretti è inefficace e controproducente”
Salvini si arrampica sugli specchi: “Ho letto la memoria di Salvini e mi è sembrata piuttosto inefficace perché di tutto si occupa tranne della questione che gli viene imputata, cioè che vi sia stata una scelta collegiale del governo sul trattenimento dei migranti a bordo della Gregoretti”.
E’ l’impressione di Gregorio De Falco, il senatore ex 5Stelle ora al gruppo Misto che martedì discuterà la richiesta di autorizzazione a procedere contro il leader leghista nella Giunta delle immunità parlamentari di cui fa parte.
Sul caso Diciotti il senatore votò per l’autorizzazione a procedere, presentando una relazione di minoranza. Nella memoria presentata ora da Salvini, secondo De Falco, “si sottolinea più volte, anche allegando mail, che ci fu collegialità del governo sulla redistribuzione dei migranti, che però è il momento successivo a quello dello sbarco. E di quest’ultimo non c’è traccia”.
Inoltre, rimarca De Falco, nella dichiarazione di Luigi Di Maio del 31 luglio scorso citata e allegata dal leghista, “Di Maio chiede che i migranti in arrivo vadano in Europa ma che ‘non si trattino i nostri militari su quella nave come pirati’.
Insomma è una citazione controproducente”. De Falco quindi conclude che “M5s, Pd e Iv dovrebbero dire che sarebbe meglio se si va a processo e Salvini stesso dovrebbe accettare di andarci”.