Non c’è ricerca spirituale che non parta da una percezione di quanto sia futile e di poco valore il nostro modo di vivere quotidiano. Si cerca spesso nella cultura una risposta, eppure l’insoddisfazione può riemergere. Tanti si rivolgono ad essa come a un salvagente sicuro. Si avverte anche quanto siano limitate ed astratte le spiegazioni materialistiche che da ogni parte ci vengono offerte per i nostri enigmi. Esse sono “pietre invece di pane”. E di pietre si tratta, perché tanti si nutrono simbolicamente di pietre, ovvero di forme e modelli mentali di natura materialistica. Dall’epoca della rivoluzione scientifica la possibilità di pensare si è spostata dal cuore, che inglobava l’essere completo, al cervello, in direzione della testa. Tutto ciò che nei tempi precedenti costituiva il sapere era fondato sul cuore sede di attività interna piena di calore ed entusiasmo. Queste forze del pensare si “appassirono ” per così dire e scomparvero dalla parte centrale, per restringersi al cervello. Questo fatto ci dette la possibilità di divenire freddi, obbiettivi ed intellettuali nel pensiero per mezzo del cervello.
Quel sentimento di disagio, da insoddisfazione iniziale può divenire motivo di sofferenza che l’anima percepisce al sentir preclusa la via allo spirito. Sentire l’intima sofferenza causata da modelli di pensiero asfittici ed astratti . Come se fossimo trascinati da un fiume in piena che ci domina. Ci vediamo situati fuori della evoluzione, in una navigazione a vista.
Può farsi a questo punto strada la sensazione di essere dei nani qui sulla Terra, davanti ai quali il nostro essere spirituale è immensamente più grande e forte. Se sentiamo il disagio e lo portiamo a consapevolezza, possiamo anche trovare le forze per essere coscienti e vigili in quella singolare zona intermedia chiamata mondo eterico, oggetto del precedente studio.
È in questa zona dove diamo espressione alle idee e le portiamo a compimento. C’è una grande differenza tra l’intelligenza spirituale e l’intelletto materiale. L’intelligenza spirituale è per il bene di tutti di forma egualitaria. Non è di proprietà personale. Non è il mio intelletto personale che Io posseggo e col quale posso scalare posizioni e guadagnare soldi.
Invece l’intelletto materiale è critico, pieno di disprezzo e superiorità, cristallizzato nelle sue logiche, dalla forte colorazione personale.
Quindi in quella regione menzionata possiamo sviluppare forze di immaginazione e porle al servizio della volontà. Infatti il nostro volere è generalmente paralizzato per corto circuiti tra informazione e decisione. Ma per arrivare veramente a una decisione dobbiamo sviluppare immaginazione da noi stessi, e poi ponderare per arrivare a un giudizio sano e creativo. La creatività significa che tutto quello che ci giunge come dato deve essere interpretato e ponderato con l’aiuto delle nostre forze più profonde per arrivare a fare. Perché ciò che conta principalmente è riconoscere che tutto deve essere ancora fatto, parafrasando W. Goethe. I nuovi misteri non sono misteri della verità e dell’errore bensì i misteri del bene, i misteri dell’azione: i misteri della volontà.