di Alfredo Morganti – 29 ottobre 2015
Oggi sul sito web del Corriere c’è una curiosa, maccheronica e campanilistica sfida Roma-Milano (anzi Milano-Roma, pardon!). I lettori sono invitati a scegliere tra i simboli contrapposti delle due città, per dire: Fo contro Proietti, Scala contro Teatro dell’Opera, San Siro contro Olimpico, Cenacolo contro Cappella Sistina, ecc. Non discuto nulla, ma una cosa sì. Come si fa a mettere a confronto Expo e Giubileo? Al di là che sono cose totalmente diverse e inconfrontabili, a meno che non li si classifichi come meri eventi. Ma c’è un punto che non quadra proprio, ed è questo: l’Expo si è già concluso mentre il Giubileo deve ancora cominciare! Vi pare poco? È come se confrontassimo una partita già giocata con una ancora da svolgere, limitandoci alla pretattica o alle anticipazioni stampa. E poi. All’Expo si pagava l’ingresso, al Giubileo no. Expo è stato un fenomeno commerciale, il Giubileo in primis un evento religioso. Expo ha destinato alla sua promozione commerciale e al suo marketing ingenti risorse – il Giubileo della ‘misericordia’ evidentemente non poteva farlo. L’Expo era racchiuso in un’area delimitata rispetto alla città, il Giubileo coinvolgerà invece la città stessa con almeno 13 maxieventi, una miriade di eventi minori, alcuni appuntamenti in Piazza San Pietro, e un dispiegamento di forze di sicurezza, di soccorso, di assistenza, disseminate per la città che Expo nemmeno se le sogna. Sono eventi che interferiranno con la carne quotidiana di Roma, la metteranno alla prova, non saranno ristretti in un recinzione di plastica. Eventi per i quali servirà una capacità organizzativa fuori dal comune, che Roma ha già sperimentato innumerevoli volte con successo, in occasione delle giornate della gioventù, delle beatificazioni, dei grandi consessi pastorali, dei riti religiosi di massa, nella tradizione delle precedenti circostanze giubilari. Perché confrontarli, dunque? Perché farlo quando il Giubileo partirà soltanto l’8 dicembre, ed è stato preparato in poche settimane? Mentre Expo è una notizia del 2008 che si conclude nel 2015, 7 anni dopo l’assegnazione a Milano, e in mezzo c’è stato anche il classico commissariamento? A scuola, da piccolo, mi insegnavano che pere e mele non si dovevano confrontare. L’insegnamento è sempre valido, tanto più oggi che le mele giubilari sono ancora dei frutti acerbi, ma destinati a maturare più rapidamente, certo, rispetto alle pere dell’Expo.