Fonte: Lucia Del Grosso
Url fonte: https://www.facebook.com/lucia.delgrosso.5?fref=ts
di Lucia Del Grosso – 6 aprile 2015
Stathis Kouvelakis, membro del Comitato Centrale di Syriza, ha rivelato in un’intervista al giornalista francese Aude Lancelin e al filosofo politico Alain Badiou che la Commissione europea ha anche cercato di ordinare al governo greco di non far passare due disegni di legge che sono attualmente in discussione nel Parlamento greco: uno sulle cosiddette misure umanitarie, per affrontare una situazione di emergenza e soddisfare alcune necessità urgenti di base; il secondo, riguardante le persone che sono in arretrato nel pagamento delle imposte.
Questo atto di indicibile arroganza si aggiunge alle pressioni esercitate subdolamente tramite il Financial Times su Tsipras affinché si liberi della sinistra più radicale del partito e si allei con il Pasok e To Potami, come se non avesse fatto la campagna elettorale contro questi due partiti.
Che per le istituzioni europee si possano risparmiare tempo e carta per scrivere i programmi elettorali era già chiaro da tempo, casomai è meno chiaro perché nell’Europa patria della democrazia non monti un movimento di opinione tale da far rientrare immediatamente queste tentazioni autoritarie.
Meno chiaro è perché si oppongano a misure urgenti e ineludibili di contrasto della povertà dato che in Grecia non è un problema grave, è proprio una catastrofe umanitaria: i bimbi non vengono nutriti e i malati non vengono curati perché lo Stato è stato ridotto dalla misure di austerità ai minimi termini. Per cui le misure che la Grecia intende varare hanno non solo una valenza umanitaria, ma di ricostituzione di un minimo di Stato.
Non regge la scusa che si tratta di misure che aumentano la spesa pubblica e quindi peggiorano i conti: se si fosse trattato di destinare risorse all’ordine pubblico le istituzioni europee si sarebbero forse opposte? No! Avrebbero detto che sono necessarie per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini.
Ecco perché dobbiamo essere tutti Greci: perché quel Paese è il laboratorio del modello di Stato che hanno in mente le istituzioni europee, se non vengono fermate da un vasto movimento democratico. Uno Stato che non ha più una mano destra per far rispettare le regole della convivenza civile e una mano sinistra per la solidarietà e la coesione sociale. Si è paralizzata la mano sinistra, quella che promuove la sicurezza sociale. E l’effetto collaterale è che la mano destra, quella repressiva, deve lavorare il doppio per assicurare un minimo di convivenza civile.
Per questo vi chiedo, ancora una volta, di firmare la petizione a sostegno del popolo greco https://www.change.org/p/non-lasciamo-sola-la-grecia
E’ un appello rivolto a tutti i parlamentari perché presentino un ordine del giorno di sostegno al governo greco.
Siamo tutti Greci: quello che stanno infliggendo a loro è in serbo anche per noi.