Perchè non votare i sindaci del Pd è utile

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lucia Del Grosso
Fonte: Lucia Del Grosso
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di Lucia Del Grosso – 18 giugno 2016

Questo post è dedicato agli elettori del PD che, turandosi il naso, tappandosi le orecchie, bendandosi gli occhi e infine sedandosi, si rassegnano ancora una volta a votare i sindaci del cosiddetto centrosinistra.

Cari amici e compagni, abbiamo polemizzato tante volte, ma ora, per favore, deponiamo le armi, perché il momento è tragico, e ragioniamo pacatamente.

Mi sembra di capire dagli argomenti della più brutta e stupida campagna elettorale dai tempi di Romolo e Remo che non c’è un solo motivo per cui siate disposti a votare il candidato del centrosinistra se non la solita mozione degli affetti per cui il PD sarebbe l’unico garante di quel brandello di coesione nazionale che ancora permane, minacciato da feroci nemici in procinto di scatenare l’inferno nel Paese in caso di vittoria.

Obiezioni:

a) la barbarie si è già impadronita del Paese come abbiamo potuto constatare, qualora non ce ne fossimo accorti prima, in questa allucinante campagna elettorale a colpi di attacchi a volte triviali, a volte infantili, a volte triviali e infantili. Se pensate che esiste ancora una classe dirigente in grado di governare la crescita civile del Paese, nella fattispecie quella del PD, vi basterà leggere qualche dichiarazione o tweet per ricredervi. E non si tratta solo di asprezze verbali: è la stessa contesa politica che è pervasa di teppismo ed esibizione muscolare da uomini delle caverne. Rispetto a questa deriva il PD non rappresenta nessuna via di uscita, anzi, ci mette del suo: usate la matita per dirgli di smettere;

b)  questo ritornello per cui si dovrebbe votare il meno peggio, ammesso che il PD lo sia, io direi che è a pari merito, oltre ad essere noioso ha già prodotto danni irreparabili. Deresponsabilizza i partiti di riferimento. Se una classe dirigente scambia l’orgoglio di fare il bene del Paese e del popolo che rappresenta con l’arroganza del potere fine a se stesso, perché mai dovrebbe sottoporsi ad autocritica per migliorarsi, se poi le basta chiamare a raccolta contro il nemico di turno per conservare i consensi? Per 5 anni faccio le peggiori porcate, tanto poi sventolo davanti al muso degli elettori il pericolo grillino o leghista e non pago pegno. Così non potrà che seguire deriva a deriva. Bisogna mettere un punto;

c) il nemico sono le destre, che a Milano stravolgerebbero il modello di città accogliente di cui si pregia la giunta di Pisapia? E allora perché questa visione inclusiva può essere messa a rischio a Napoli, dove circolano lettere con tanto di simbolo PD che invitano a votare il candidato di destra contro il candidato di sinistra? Evidentemente l’attentato delle destre è pericoloso solo quando attenta alle poltrone del PD;

d) le destre sgombereranno i campi rom e i bambini? Cari amici e compagni, può essere che tenteranno di farlo. Ma esiste uno strumento per impedirlo pur non governando le città, anche se l’abbiamo dimenticato: l’opposizione sociale. Si fa così: invece di delegare un assessore ad attuare politiche inclusive ci si alza dal divano e si va a manifestare. E’ meno comodo, è meglio avere un assessore, ma volendo si governa anche dall’opposizione alternando momenti di mobilitazione e momenti di elaborazione politica. E vedrete che da questo purgatorio verrà fuori una nuova classe dirigente di cui essere finalmente orgogliosi e che potrà riprendere il governo delle città, votata respirando a pieni polmoni e non turandosi il naso.

Pensateci bene, prima di votare il PD in stato semicomatoso: l’alternativa c’è.

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