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di Vecchia Talpa 29 marzo 2019
Per capire cosa rappresenta il congresso della famiglia, senza leggersi il manifesto locandina, basta sapere chi sono i relatori e aderenti.
A parte il dietro front del Governo e del presidente dell’ISTAT, all’ultima ora. Quest’ultimo ha detto che aveva aderito a livello personale, come se fosse possibile scindere per un politico e con incarichi di enti che devono non solo apparire, ma essere imparziale, scindere il personale con il politico.
Tra le organizzazioni vi sono tutti gli anti dagli anti-abortisti agli anti-omosessuali, passando per gli anti-divorzisti e gli anti-femministi. A prescindere.
E questo la dice già tutta.
Poi ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, noto per le sue posizioni anti-abortiste. Matteo Salvini, la segretaria del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, la quale ha dichiarato che nessuno può giudicare della sua vita privata, ma può dire agli altri cosa fare nella vita privata.
Il senatore Simone Pillon.
Ma la chicca sta nei relatori stranieri.
Dmitri Smirnov
Esponente della Chiesa ortodossa russa, sull’aborto l’ecclesiastico ha delle posizioni molto chiare: «Aspettarsi qualsiasi tipo di vita felice dopo l’infanticidio è semplicemente ridicolo E ancora: «Assassine e cannibali», ecco come Smirnov vede le donne che scelgono di abortire.
Brian Brown
Presidente dell’International organization for family, nel 2016 aveva accusato Barack Obama di aver «normalizzato la pedofilia».
Lucy Akello
la parlamentare ugandese che ha appoggiato una legge per opprimere e uccidere gli omosessuali.
Tutto questo conclave non avrebbe avuto nessuna risonanza se non fosse stato che un vice premier e due ministri vi partecipano e avevano avuto anche il patrocinio di tutto il governo, poi immediatamente ritirato.