Autore originale del testo: SINISTRA UNITA - AreA di Progresso e Civiltà
Fonte: SINISTRA UNITA - AreA di Progresso e Civiltà
Url fonte: http://unitadellasinistra.blogspot.it/2014/06/per-lunita-della-sinistra-perche.html
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LA NOSTRA VISIONE
Per noi essere di Sinistra significa credere in una politica fondata sulla giustizia sociale e sull’ascolto, condivisione e rappresentazione degli interessi e dei bisogni dei lavoratori e dei ceti popolari. Significa agire, pensare ed essere altro che non dei collaboratori e dei servi dell’unico pensiero, significa accettare la sfida di una spiritualità complessa, che si integra, che scopre di essere parte di una unità e non padrona del pianeta, che condivide, che partecipa e che solidarizza, che rinuncia alla competizione per proporre la condivisione.
Ben consci esista chi ha tradito e screditato i valori che l’hanno caratterizzata nella sua storia, ma che ancora si arroga d’esserne portatore ed interprete (i governi di centrosinistra; il Partito Democratico), restiamo convinti serva recuperare quanto di meglio la Sinistra ha elaborato nel suo lungo cammino: i movimenti di lotta per l’emancipazione dei lavoratori, la loro presa di coscienza e di identità. La Sinistra delle Leghe e delle Società di mutuo soccorso. La Sinistra comunista, socialista, liberalsocialista, anarchica, ambientalista, dei beni comuni.
La Sinistra che implementa e crea un suo circuito, che ribalta le leggi di mercato, che le stravolge laddove necessario con il medesimo arbitrio di chi le ha piegate alle proprie esigenze (pur essendo una sparuta minoranza). Forte, da una parte, della propria rappresentanza popolare, dall’altra di una cultura altra, di un percorso diverso, di un altro pensiero, di un’altro modo di vedere e percepire il mondo che ci circonda.
Bisogna dunque superare divisioni oggi incomprensibili ed anacronistiche e ritrovare l’essenza, l’identità, il significato autentico dell’essere di Sinistra: trasformare – seguendo gli ideali di uguaglianza, libertà e fratellanza – la società e l’organizzazione capitalistica dei rapporti economici che largamente la determinano per consentire ad ogni essere umano, liberato dal bisogno, di poter esprimersi pienamente nelle proprie attitudini, nel proprio talento, nella propria ricerca della felicità.
Anche per questo noi ci riconosciamo nella Costituzione nata dalla Resistenza che riteniamo non già da difendere ma da attuare, cambiando i rapporti di forza sociali e politici in essere.
Noi crediamo, così come indica la Costituzione e combattendone strenuamente le degenerazioni, nel ruolo dei partiti, dei sindacati, dei corpi intermedi, di tutte quelle forme di organizzazione attraverso cui i cittadini partecipano alla vita democratica e concorrono collettivamente alla definizione del bene comune.
Il finanziamento dei partiti e la retribuzione degli eletti, entro limiti decorosi e moralmente compatibili con le retribuzioni medie dei lavoratori, sono necessari se non si vuole che la politica sia appannaggio esclusivamente dei ricchi e dei potenti.
Noi pensiamo che non saranno il mercato, la crescita, la competitività, l’impresa liberata da regole e da tasse, l’estensione del precariato ad assicurare a tutti lavoro e benessere.
Noi crediamo nella necessità di un controllo collettivo e pubblico sull’economia che si realizzi sia attraverso l’intervento dello Stato che attraverso forme di autogestione delle aziende e dei beni comuni per garantire l’equa distribuzione della ricchezza, la razionalità dell’impiego delle risorse, la piena occupazione, la compatibilità delle attività produttive con la salute dei cittadini ed i limiti posti dalla natura, la presenza dell’Italia nei settori strategici dell’economia.
La democrazia può esistere solo se la politica non è presa in ostaggio da ristrette oligarchie economiche.
Noi pensiamo che sia necessario reinternalizzare nelle strutture della pubblica amministrazione produzioni, servizi, la progettazione e l’esecuzione delle opere pubbliche per combattere criminalità organizzata, evasione fiscale, corruzione.
Noi crediamo che l’intervento pubblico nell’economia, perché non si trasformi in ossessivo potere burocratico, debba essere soggetto a regole di trasparenza, al controllo ed alla partecipazione attiva dei cittadini e debba integrarsi con forme di autogestione di siti produttivi e dei beni comuni e con l’iniziativa economica privata compatibile con il bene pubblico.
Noi crediamo che tutte le conquiste dello Stato sociale – la scuola pubblica, la sanità pubblica, la previdenza pubblica, l’edilizia pubblica – debbano essere rafforzate e rese più efficienti e non smantellate e privatizzate, per garantire l’uguaglianza e la piena integrazione dei cittadini nella società.
Noi crediamo che l’essere umano realizza pienamente sé stesso – in un quadro di valori rappresentato dalla pace, dalla fratellanza, dalla solidarietà, dalla necessità di un rapporto armonioso con l’ambiente naturale, dalla centralità dell’istruzione e della cultura e della preservazione del patrimonio artistico e archeologico – in una società della condivisione e della cooperazione e non in quella dove la competizione è il valore assoluto.
Noi crediamo nella laicità dello Stato rispettoso delle scelte personali dei credenti e dei non credenti.
Tutto questo – l’insieme delle politiche economiche, sociali, ambientali – richiede di abbandonare i dogmi dell’austerità e del pareggio di bilancio, di ripensare gli strumenti e i metodi di finanziamento della spesa pubblica per le quali lo Stato deve riconquistare la propria sovranità liberandosi dalla dittatura dei mercati, di combattere perché tutto questo possa diventare compatibile con le regole dell’Unione Europea.
Noi pensiamo che per restituire alla Sinistra di Alternativa la centralità politica e sociale che le compete, tenuto conto dei formidabili fattori di distorsione della sovranità popolare che abbiamo di fronte (il dominio delle élite economiche, la subalternità nei confronti di alcune potenze straniere a partire dagli Stati Uniti, l’informazione asservita al potere, la criminalità organizzata, la corruzione e il voto di scambio, il ruolo delle gerarchie vaticane) sia necessario:
Unire organizzativamente le forze di tutti coloro che non si rassegnano al dominio incontrastato del capitalismo e del liberismo.
Affermare con rigore e intransigenza la nostra diversità e la nostra estraneità alle passate esperienze del centrosinistra e a questo Partito Democratico con il quale non è possibile alcuna alleanza e condivisione di responsabilità di governo nemmeno a livello locale.
Denunciare senza reticenze il ricorso alla guerra e l’attentato ai diritti inviolabili dell’essere umano in ogni parte del mondo e da chiunque vengano perpetrati e dunque evidenziare anzitutto le evidenti responsabilità al riguardo di Stati Uniti ed Israele.
Adottare un linguaggio ed uno stile nella comunicazione ad un tempo radicale e popolare capace di parlare alla testa, al cuore e alla pancia delle persone.
Crediamo, peraltro, che questo non debba essere frutto di una verniciatura esteriore di convenienza o di marketing ma derivare dalle scelte comportamentali e di vita, in modo naturale e conseguente. Siamo convinti che nulla più dell’essere possa implementare, diffondere e valorizzare la nostra visione. In questa ottica è indispensabile intraprendere una grande battaglia culturale, informativa e, se necessario, di alfabetizzazione contro il profitto quale unico motore dello sviluppo economico e dei rapporti sociali. Proponendo ogni qualvolta possibile circuiti e percorsi diversi ed in diretta concorrenza con le leggi arbitrarie di un mercato senza alcuna considerazione per l’essere vivente.
Considerare assolutamente necessaria e prioritaria la costruzione di una presenza capillarmente diffusa sul territorio per affiancare e sostenere le lotte sociali ed ambientali locali e per riuscire ad avvicinare e parlare con le persone, oltre e contro le logiche del marketing politico, diventando un punto di riferimento per la soluzione di problemi e bisogni concreti.
IL PERCORSO CHE PROPONIAMO
Per noi ciò che viene prima è l’unità di tutti coloro che partendo dall’uguaglianza, dalla liberazione dal bisogno, dai diritti inviolabili dei cittadini, dal primato della persona rispetto al mercato e al profitto si riconoscono in una visione alternativa a quella dominante e che ci viene imposta come l’unica possibile.
Di fronte a questa visione la scelta delle soluzioni concrete e delle tattiche contingenti passa in secondo piano e deve essere il risultato di un dibattito e di un confronto libero e approfondito tra chi aderisce con lealtà e convinzione ad un progetto unitario.
Siamo troppo pochi e troppo poco visibili per accettare di dividerci, prima ancora di esistere come forza organizzata ed ampiamente insediata nella Società, nel momento in cui si appresta a dispiegarsi in tutta la sua violenza antisociale e antiegualitaria il progetto liberista e di esproprio di ciò che resta della democrazia nominale condotto da Matteo Renzi con il sostegno dei grandi potentati economici e del mainstream informativo.
Ma perché tutti possano sentirsi parte di un progetto comune è necessario che a tutti sia data la possibilità di concorrere ad una sintesi condivisa e questo può realizzarsi solo attraverso l’elezione di una Costituente della Sinistra secondo il principio “una testa, un voto”: i delegati della Costituente devono essere scelti, in rappresentanza delle mozioni che verranno presentate, da tutti coloro che hanno deciso di aderire al costituendo nuovo soggetto politico.
IL NOSTRO RUOLO
Noi vogliamo essere un movimento d’opinione organizzato per stimolare, sorvegliare, influenzare, secondo le linee che abbiamo indicato, il necessario processo di ricostruzione e di unificazione della Sinistra che si è aperto con la lista l’Altra Europa con Tsipras.
Non contro ma insieme ai partiti ed ai soggetti collettivi della Sinistra, alle personalità del mondo intellettuale e del giornalismo che hanno promosso la lista Tsipras e ai comitati che si sono costituiti sul territorio per sostenerla.
Ciò che noi vogliamo non si ripeta dell’esperienza della lista Tsipras, pur riconoscendone l’indiscutibile valore, è l’esproprio della direzione della costruzione di un nuovo soggetto politico da parte di vertici (si tratti di garanti autonominati o di segreterie di partito) senza la legittimazione di un esplicito mandato da parte del popolo della Sinistra. E ciò se si vuole costruire davvero una Sinistra unita e plurale, se non si vogliono alzare muri dentro la nostra stessa area politica.
Per questo, poiché temiamo che ancora una volta egoismi e personalismi, miopi calcoli di interesse e di potere possano ostacolare il necessario processo di ricostruzione di una Sinistra in grado di recitare un ruolo centrale nella Società e nella Politica, chiediamo alle compagne, ai compagni, ai gruppi che condividono quanto qui abbiamo esposto di unirsi a noi, aderendo al nostro Movimento, e di fare fronte comune per non perdere anche questa occasione: davvero non c’è più tempo e non possiamo permetterci altri fallimenti.
Per aderire scrivere all’indirizzo mail: sinistraunitaitaliana@gmail.com
SINISTRA UNITA – AreA di Progresso e Civiltà
2 commenti
SE C’E’ QUALCUNO CON GLI ATTRIBUTI INVECE DI FORMARE UN’ALTRO INUTILE PARTITO PERCHE’ NON SI UNISCE A UNO DEI TANTI PARTITINI DI SINISTRA PER FARNE UNO FORTE ???????????????????
La ricerca di consenso politico impiantato sul sistema di voto sempre piu pilotato da interessi economici particolari e non generali rappresentano il Vulnus che ha messo in ginocchio tutto il nostro sistema sociale ed economico . La riforma elettorale è soltanto un piccolo aspetto che non risolve il problema . Il commissariamento di pezzi di territorio non previene l’inquinamento fisiologico alla gestione politica e amministrativa . Il lavoro Istituzionale e Politico non può essere più lasciato in mano a una classe Politica partitica eletta con questo sistema . Occorre procedere ad una scrupolosa selezione di classe dirigente tramite un sistema che si avvale di altri parametri di valutazione oltre che il consenso elettorale .. Questo metodo va adottato a livello internazionale .