Pd, il voto più inutile che ci sia

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pina Fasciani

di Pina Fasciani – 28 febbraio 2018

A proposito di voto utile

Questo schifo di legge elettorale, sulla quale non si è potuto discutere in Parlamento, e su cui il finto mesto, cheto,ben educato, tanto caruccio Gentiloni ha messo otto voti di fiducia, prevede un sistema al 64% proporzionale ( collegi plurinominali) e al 36 % maggioritario ( collegi uninominali).

Quota proporzionale 64% (collegi plurinominali):

il 64% dei parlamentari saranno eletti con il proporzionale, in base ai voti ricevuti. Per cui chi vota Liberi e Uguali vedrà seduto in Parlamento un esponente del proprio partito in quanto Liberi e Uguali si presenta senza “accompagnamenti” di qualsivoglia coalizione, senza “liste civetta”, si presenta da solo .
Il voto quindi dato a Liberi e Uguali è un voto secco, pulito, chiaro. Viceversa i Partiti che si presentano in coalizione, con le liste civetta, rastrellano voti da quelle che non raggiungono il 3%, per cui per esempio votando la lista Bonino, se quella lista non raggiunge quella percentuale quei voti comunque espressi andranno redistribuiti in proporzione, secondo la forza acquisita a livello nazionale, tra i Partiti di quella coalizione. Per cui voti Bonino, ma eleggi Renzi.
Il voto quindi è sporco, ambiguo, una sorta di gioco delle tre carte.

Quota maggioritaria 36% ( collegi uninominali):

Il 36% dei parlamentari saranno eletti con il maggioritario in quei collegi dove tutti i Partiti, di tutti gli schieramenti, presentano un solo candidato ( uninominale). Per cui viene eletto chi prende un solo voto in più. Se un candidato di destra in quel collegio prende un solo voto in più di quello della sinistra viene eletto quello di destra, gli altri se ne stanno a casa.
Su questo pezzo del sistema elettorale il PD renziano monta la solfa del voto utile, in quanto a suo dire il voto a Liberi e Uguali sottrae voti al centrosinistra ( cioè a quel finto centrosinistra, quel fantasma inesistente ) favorendo la destra .

Argomento alquanto falso in quanto:

1) questo ragionamento vale solo per i collegi in bilico, cioè quelli incerti. Sappiamo già che quelli incerti si contano sulla punta delle dita, sono pochi e non cambierebbero il risultato finale. Si concentrano in particolare nel Mezzogiorno e se li contendono la destra e il M5S. Il PD è abbondantemente terzo per cui già sa che li perde e che non eleggera’ nessuno anche se Liberi e Uguali dovesse votare PD.
2) in molti collegi uninominali il PD, grazie alle sue “ibride” coalizioni, presenta un candidato di provenienza centrodestra, come ad esempio la Chiavaroli a Pescara, per cui non c’è neanche lo scomodo, voti PD e voti centrodestra.

Dateci un taglio .

#iovotoliberieguali

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