di Alfredo Morganti – 3 settembre 2016
Renzi e il PD, forse, pensano di lucrare dall’eventuale fallimento di 5stelle alla prova del governo delle città. Pensano che ciò vada a loro vantaggio. Non pensano che i primi a rimetterci da un fallimento della classe dirigente, qualunque essa sia, sono i cittadini, che ne subiscono i contraccolpi. Renzi e il PD, tuttavia, non pensano che possa insorgere l’idea che quei flop dipendano anche dalla fine dei partiti, della politica, dall’assenza di una classe dirigente capace e affidabile, se non di una classe dirigente tout court. Perché se gli italiani scoprissero questa cosa, cambierebbe il clima nel Paese, e forse si tornerebbe a rivalutare il ruolo e la forza dei partiti. E tutti i progetti di mera comunicazione applicati alla politica, compreso il PD renziano, diverranno vecchi e stantii, chiaramente inadeguati, visti gli esiti. E una narrazione perderà fiato, quella per cui basta un leader per risollevare di botto le sorti di una parte politica. Allora sì che sarebbe finita una stagione politica e potrebbe cominciarne un’altra. Piano quindi a fare calcoli sbagliati. Figli anch’essi, in fondo, di un sentimento antipolitico inadeguato alla realtà dei fatti.