di Fausto Anderlini – 8 settembre 2018
Mi ha raccontato Ignazi, reduce da un dibattito alla festa di Bologna, che ogni volta che la Serracchiani e Carboni richiamavano il ‘tradimento’ della riforma costituzionale la folla presente sottolineava con alte ed euforiche approvazioni. Il vero problema del Pd è lo spirito di revanche che alberga in larga parte degli ultras che la stagione del renzismo ha residuato nell’esangue base militante. Un ossessivo bisogno identitario impedisce ogni seria rimeditazione dell’impostazione politica, Una forma isterica di agonismo, come che il parlare male degli altri e una pugnace volontà di opposizione potesse costituire di per sè una linea politica, laddove nei partiti seriamente strutturati, come quelli di un tempo che fu, la volontà di risalire la china ricorrreva certo al serrare le fila ma sempre accompagnandosi ad una riflessione razionale sulle ragioni delle difficoltà. Con riunioni, congressi e conseguenti adeguamenti di linea e gruppi dirigenti.
Del resto per fare seriamente autocritica bisogna avere fondamenti identitari solidi. Gli ‘errori’ si possono vedere solo se si ha un’idea della strada che si intende compiere. Cioè degli ideali che costituiscono il telos del partito. Infatti il Pd paga di essere divenuto un guscio vuoto. In assenza di un’idea riformatrice della società, per un certo periodo ha fatto di una procedura di investitura del leader (le primarie) il proprio tratto distintivo. Oggi si arriva a fare dell’ingaggio, e della conseguente sconfitta, per una riforma istituzionale brutta, sbagliata e scritta coi piedi, mal concepita e peggio combattuta, il proprio segnbo di valore. Incorporandolo in interiore homine come il fondamento testimoniale di una uova identità. Una impresa eroica e salvifica negata dall’incomprensione degli elettori e dai tradimenti orditi dal sabotatori. Una persecuzione, una sorta di martirio del ‘giusto’ che avrebbe in Renzi medesimo la sua incarnazione. Una nevrosi ridicola che mima in modo grottesco le diaspore religiose a sfondo settario. Al di là del merito Il tentativo di Zingaretti di riportare un minimo di ragionevolezza in questo caravanserraglio di poveri alienati è davvero arduo.. . .