Pd contro Marino: Che paura, la trasparenza e la democrazia

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alessandro Gilioli
Fonte: L'Espresso
Url fonte: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/21/che-paura-la-trasparenza-e-la-democrazia/

 di Alessandro Gilioli – 21 ottobre 2015

Mentre guardavo la conferenza stampa di Ignazio Marino, ieri, cercavo di immaginarmi  in quale stato di angoscia la stessero seguendo i vari capataz del Pd, da Renzi e a Lotti, e soprattutto il povero Matteo Orfini, che ormai dev’essere  al limite dell’esaurimento nervoso. Li pensavo lì a mordicchiarsi la penna con gli occhi sgranati davanti allo schermo, “ma che sta dicendo? che alla fine non se ne va? che  chiede a noi di buttarlo fuori? oh madonna, e adesso?”.

Il fatto è che il “marziano” sarà pure entrato in un loop di incazzatura e arrocco, ma nel caso specifico ha tecnicamente e politicamente tutte le ragioni del mondo: sono stato eletto per cinque anni, dice, quindi se devo andare via me lo può dire solo il consiglio comunale, cioè l’organo rappresentativo dei cittadini, non è che me lo può imporre l’ex portavoce di D’Alema a Bruxelles diventato onorevole per nomina dall’alto di Bersani e poi commissario del Pd romano per nomina dall’alto di Renzi.

Anche perché sarebbe interessante – per noi cittadini – un bel confronto trasparente e aperto sulle motivazioni per cui il Pd, eventualmente, sfiducia Marino.

Se è per la storia degli scontrini, ad esempio, poi il Pd medesimo correrebbe il rischio di dover essere altrettanto severo con quelli del suo capo, assai più vorace e spendaccione a tavola; se è per i pasticci col papa, avremmo il primo caso di sindaco dimissionato per eccesso di protagonismo mediatico, il che pure costituirebbe un interessante precedente per tutti gli altri esponenti vanitosi e imbucati del sedicente centrosinistra italiano; se invece è per l’inquinamento in giunta di Mafia Capitale, il confronto potrebbe essere ancora più interessante nel verificare chi fra il Pd e Marino ha accettato la dose maggiore di detto inquinamento.

Insomma, il dibattito in aula sulla fiducia a Marino sarebbe non solo un esercizio di sana democrazia rappresentativa, ma soprattutto un momento di verità e di trasparenza.

Dev’essere per quello che il Pd lo teme così tanto.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.