di Antonio Gaeta
Forse perché ispirato dalle immagini di Elysium, il film di Neill Blomkamp con Matt Demon e Jodie Foster, a me sembra che le classi dominanti sul nostro pianeta, assieme con il grande stuolo di inservienti, consulenti e cortigiani, ben pagati per i loro servizi, stiano già costruendo i loro super-speciali “Campi Elisi”* (o Eliseo). Tuttavia, al momento questi paradisi terrestri non si vedono, giacché ben nascosti e allo stesso tempo non distanti dai luoghi in cui gli esponenti delle classi dominanti devono ancora dimostrare di essere “uomini tra gli uomini”, sia pur più “intelligenti” e “capaci”.
Come Karl Marx spiegò molto appropriatamente, é indispensabile che una classe sociale acquisti la consapevolezza di se stessa, in termini di diversità sostanziale rispetto alle altre classi sociali, prima di riuscire a marcare le distanze e ad agire autonomamente, per la tutela degli specifici interessi di classe. Purtroppo, decenni di sia pur falliti tentativi di compromessi sociali hanno offuscato questa amara ma unica verità sulla specie Homo Sapiens.
Sono sempre più convinto, infatti, di questo inarrestabile programma di differenziazione forse anche biologica (secondo i principi della ‘selezione naturale’ di C. Darwin), giacché il pianeta é impietosamente abbandonato alla sua deriva. Inoltre, tutta l’umanità che lo popola é sempre più indotta ad assumere caratteristiche del tutto simili, rispetto al processo produttivo globale ed ai relativi meccanismi di accumulazione della ricchezza da parte degli “amati dagli dei”: ovvero i grandi capitalisti di tutto il mondo.
Come ha scritto a mio avviso molto appropriatamente Aldo Carra su Il Manifeso del 18.10.14, “A me sembra che in questo campo Renzi abbia una precisa strategia ispirata ad una sua filosofia politica: la globalizzazione e le politiche monetarie dominanti lasciano pochi margini per riforme economiche, capaci di ridurre le disuguaglianze; la redistribuzione, perciò, non può essere quella teorizzata dalla Sinistra, tra lavoro e capitale, dai ceti ricchi a quelli poveri; essa, quindi, non può che essere “interna” al mondo del lavoro, agli strati medio-bassi delle società ! ..omissis. In questa tipologia di redistribuzione “interna” rientra l’idea di colpire redditi alti, ma fermandosi a quelli da lavoro o da pensione e non spingendosi a quelli da profitto e/o da rendita.”
Siamo alla plurisperimentata “guerra tra poveri e meno poveri”, questa volta condotta da un partito resosi cortigiano, sia pur erede di un altro partito, nato per assumere un connotato di classe, capace di estendere la propria egemonia (Gramsci) a tutti i ceti popolari, per indurli a combattere una sola guerra comune: quella contro i grandi possidenti.
E’ in questa idea gramsciana dell’intellettuale collettivo, capace di individuare il vero nemico comune, che i ceti operai di ieri e quelli comunque lavoratori di oggi riescono ad assume la consapevolezza di costituire un’unica classe sociale, che non ha fondati motivi di guerreggiare tra ceti, in nome di poche centinaia di euro mensili di differenza retributiva. Il vero nemico comune non é il cortigiano politico né l’inserviente militare o poliziesco, al servizio della casta degli “amati dagli dei”, bensì esattamente quest’ultimi: gli abitanti dei Campi Elisi. Un “partito” che voglia costituire l’avanguardia consapevole e, quindi, rivoluzionaria, che unifica tutti gli sfruttati e gli oppressi della Terra, non può che partire da questa realtà !
Rispetto ad essa le lotte di classe nazionali assumono un valore universale (come in Grecia), soltanto quando diventano emblematiche di una condizione globale.
(*) – I Campi Elisi, o Eliseo — talvolta identificati con le Isole dei beati o Isole Fortunate — sono, secondo la mitologia greca e romana, il luogo nel quale dimoravano dopo la morte le anime di coloro che erano amati dagli dèi. Nell’Eneide di Virgilio, Enea, dopo la sua fuga da Troia, arriva in Campania, a Cuma, per consultare la Sibilla; ella lo accompagna fino ai campi Elisi, dove incontra suo padre Anchise, deceduto da poco. Nell’Odissea, invece, Omero ricorda che i Campi Elisi saranno la destinazione di Menelao, amato appunto dagli dèi poiché genero di Zeus e marito di Elena, dandoci anche una descrizione del luogo (libro IV, 702-712): un luogo in cui per i mortali la vita è bellissima, mai toccata da neve o pioggia, né dal freddo, ma con eterni soffi di zefiro, rinfrescanti per gli uomini, mandati da Oceano. I Campi Elisi si presentano come immensi campi fioriti, dove si vive perennemente sereni.