Papa Giulio II all’assedio di Mirandola

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Domenico Borgatta

di Domenico Borgatta – 1 aprile 2018

La notizia è certamente falsa. Ma dà un’idea lo stesso di quei tempi.
Si dice che la mattina del giorno di natale del 1510, papa Giulio II, quasi settentenne (era un “della Rovere” del ramo di Savona, nato ad Albisola nel 1443), stanco delle lentezze con cui procedeva l’assedio Di Mirandola guidato dal suo parente duca di Urbino, si rivolgesse al suo aiutante di campo dando l’ordine a costui di sferrare l’attacco finale alla città romagnola.
L’aiutante di campo, meravigliato, rispose al papa: “Ma oggi è Natale, Santità!.. e quelli di Mirandola son cristiani come noi…”. Al che il papa avrebbe risposto “Ah sì? è Natale?… non lo sapevo, francamente non lo sapevo!”. Ciò non toglie che una ventina di giorni dopo il papa scalvalcasse personalmente (su una scala a pioli!) le mura di Mirandola che finalmente si era arresa alle truppe papali!
Certo che il Guicciardini (che lo aveva conosciuto) non aveva tutti i torti a dire di costui (nei sui Ricordi) che “del papa Giulio II non aveva che il nome e l’abito”.
Però…. dicono gli storici che COMUNQUE Giulio II difese contro tutti due straordinari artisti di Urbino allora sconosciuti (il Bramante e Raffaello) facendosi ritrarre da quest’ultimo in un celeberrimo ritratto; scelse inoltre come suo ministro delle finanze un Bruno di Roccaverano, grazie al quale abbiamo vicino a noi le bellissime parrocchiali di Rocca e di Piana Crixia (ambedue di fattura bramantesca).

Due domande: Si può dire che in fatto di papi, almeno, i nostri tempi sono un po’ meglio?
E poi, anche senz’essere hegeliani di stretta osservanza, si può dire che anche nei periodi più bui (come il nostro) qualche luce (magari non così splendente come quella di Raffaello e Bramante) continua a brillare?
Io ci credo e, anche se magari non fosse vero, comunque, giova sperare che lo sia.
E poi è Pasqua, suvvia!

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