di Fausto Anderlini – 27 ottobre 2018
Dunque. Questi qui mettono in campo una finanziaria piena di cazzate. Ma non è questo il punto e si potrebbe persino soprassedere sulle idee più ardite, come quella enunciata da Savona che il condono favorisce la redistribuzione dai ricchi ai poveri. Neanche è cifra dello scandalo quella che fissa il rapporto deficit Pil al 2,4, dalla via che nel passato recente si era andati anche oltre, con effetti comunque non buoni, ma senza che crollasse il mondo. Il punto saliente è che accompagnano la ‘manovra del popolo’ con ogni genere di attacchi verbali alle istituzioni europee e ai vari partner. Ammassano ai confini della Francia persino una gazzella della polizia. Non negoziano, ma inscenano una lite da ballatoio condominiale. Non cercano alleati. Anzi gli ‘alleati’ ideologici cd. sovranisti, dall’Austria a tutto il gruppo di Visegrad, sono quelli che nutrono verso l’Italia i più tirchi e i più gretti fra i pregiudizi. Solo la Russia di Putin e gli Usa di Trump hanno un occhio benevolo, per quanto peloso, avendo individuato con ogni evidenza nell’Italia l’anello debole della catena per far saltare o imbragare l’Europa, e nel premier Conte l’anello di congiunzione fra l’uomo e il coglione.
Ma soprattutto fanno intendere a tutti d’avere in serbo un piano b per l’uscita dall’euro: una sorta di previdente assicurazione in vista del fallimento dell’intera costruzione europea. Argomento che non contribuisce affatto ad armare l’Italia di un sovrappiù di forza negoziale, ma diffonde a piene mani attorno al governo gialloverde un’aura di polverosa inaffidabilità. A quel punto anche le smentite sono pezze peggiori del buco. Se dichiari solennemente che non uscirai dall’Euro è una prova evidente che il sospetto è fondato. Come nell’excusatio non petita.
Insomma una minaccia, sospesa nel bluff, che non rasserena nessuno e si ritorce contro chi ne fa uso. Dopo di che, seguendo il solito metodo proiettivo, vorrebbero mobilitare gli italiani contro il resto del mondo, e in primis gli anti-italiani dell’interno, trattati come quinte colonne del nemico. Italia, Italia, alle armi con l’inno di Mino Reitano (riposi in pace). Ora, le agenzie di rating sono sicuramente figlie di puttana, ma gli italiani in che mani sono finiti ? Dalla Pittella alla brace ?