ORBAN HA SOSPESO LA DEMOCRAZIA IN UNGHERIA E ORA LA UE
DOVRA’ DECIDERE SE ESPELLERLA, MA L’ AGNOSTICISMO DI SALVINI
(“DECISO DEMOCRATICAMENTE”) SEGNA UN SERIO SPARTIACQUE:
PURE LE LEGGI FASCISTISSIME PASSARONO A MAGGIORANZA…
Il capo del governo ungherese Orban si è fatto votare poteri straordinari: senza limiti di tempo può governare sulla base di decreti, chiudere il Parlamento, cambiare o sospendere leggi esistenti e ha la facoltà di bloccare le elezioni. Senza esagerazioni si può dire che la democrazia è sospesa. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea è palesemente calpestata e la Commissione europea ora dovrà confrontarsi con l’imperativo di espellere l’Ungheria dall’Ue. Matteo Salvini ha detto che la proposta di Orban è stata approvata a maggioranza. Una risposta acrobatica che gli consente di non esprimersi sulla natura fortemente autoritaria delle decisioni di Orban. Ma questo rappresenta uno spartiacque grave nella storia politica di Salvini: nessuno può negare al capo della Lega di coltivare idee di destra e con queste di conquistare la maggioranza del Parlamento: ma appellarsi al voto di maggioranza significa far finta di non sapere che anche le leggi fascistissime furono votate dal Parlamento eletto nelle elezioni del 1924. Allora e oggi quel che conta non è la maggioranza che le ha approvate, ma il contenuto autoritario di quelle leggi. Quelle di Victor Urban e quelle di Benito Mussolini.