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Lezione di Marco Capponi. tecnica e ineccepibile sulla scoperta delle onde gravitazionali e di condanna del clamore mediatico su un fenomeno su cui teoricamente nessuno aveva dubbi – ma oggi dal jobs act a Sanremo una macchina mediatica ci sommerge tanto idiota quanto inarrestabile
di Marco Capponi 13 febbraio 2016
Che ci fossero nessuno aveva dubbi, non erano come il bosone di Higgs, pur esso previsto ma abbastanza sensibile per la validazione di una teoria in evoluzione.
Trovarle un altro discorso, come sentire camminare una formica in una fonderia o cercare un ago in un pagliaio.
Da più di trentanni, con metodi diversi era aperta la caccia ad esse (e quindi ai “gravitoni” analoghi dei “fotoni” del campo elettromagnetico.
I due tipi di interazioni , elettrica e gravitazionale sono simili in tutto, forma , dipendenza dalla distanza ma con la differenza rilevante che nel secondo caso la forza che si esercita è sempre attrattiva mentre nel primo può essere anche repulsiva.
Per la gravità non esistono corpi neutri mente esistono da un punto di vista elettrico, purché siano composti in uguale misura di cariche positive e negative.
Il fatto che tutto e sempre si attragga ha fatti sì che, alla lunga, nella struttura macroscopica dell’universo, fa sì che giochi un ruolo principale la gravità che ha una intensità infinitamente piccola rispetto alle altre relazioni (dell’orine di 10 alla meno 39, numero inimmaginabile).
In elettricità sappiamo da tempo che due cariche non interagiscono solo da ferme ma che, se si muovono una rispetto all’altra si manifesta un’altra forza, la forza magnetica, molto più debole di quella elettrica.
Con un po’ di calcoli non esagerati ma nemmeno banali, coi quali ho afflitto generazioni di studenti, una carica che accelera emette radiazione elettromagnetica e se oscilla regolarmente emette onde .
Banalizzando e forzando si può dire che le onde elettromagnetiche discendono dal fatto che c’è una interazioni tra cariche e poi tra correnti
Tutto spingeva a pensare ragionevole una forza anche tra cariche gravitazionali (cioè masse) in moto l’una rispetto all’altra, una forza tra “correnti gravitazionali” forza assi più piccola di quella tra le cariche in quiete che sono già infinitamente piccole. Di conseguenza onde di entità davvero impercettibile da osservare in un ambiente pieno di grandi perturbazioni come moti terresti, vibrazioni termiche oscillazioni libere della terra, queste ultime osservate clamorosamente durante queste ricerche.
E’ interessante il fatto che questa scoperta sia stata fatta, dopo infiniti altri tentativi (antenne gravitazionali, masse sospese a circa zero gradi, Nautilus al CERN) usando tecniche interferometriche, le stesse che permisero circa un secolo fa a Michesson e Morley di osservare che il valore della velocità della luce nel vuoto è lo stesso comunque si muova l’osservatore.
E la cosa davvero più interessante sarebbe misurare con alta precisione la velocità di propagazione di simili onde e vedere entro che limite è uguale a quella della luce, Dovrebbe essere così ma misurarla sarà molto molto difficile , temo.
Qui mi fermo, se ci sono domande tenete conto che non sono un cosmologo ma un “particellaro”
PS Come avrete notato la “relatività generale” fin qui non c’entra molto ma è una etichetta che fa sempre notizia.