Fonte: La Repubblica
Url fonte: http://www.repubblica.it/economia/2018/06/26/news/oltre_5_milioni_di_italiani_in_poverta_assoluta_record_dal_2005-200070179/
di Valentina Conte – 27 giugno 2018
Nonostante la timida ripresa economica che ha caratterizzato gli ultimi anni, le persone che vivono in povertà assoluta in Italia hanno sfondato quota 5 milioni nel 2017. E’ il valore più alto registrato dall’Istat dall’inizio delle serie storiche, nel 2005, e in qualche senso un antipasto l’avevamo assaggiato con le cifre sul boom di domande per il Reddito di inclusione, delle quali l’Inps ne ha accolte solo la metà e in due terzi dei casi ha destinato gli assegni per combattere la povertà al Sud.
Oggi l’Istituto di statistica definisce ancor meglio i contorni del fenomeno e stima che le famiglie in povertà assoluta siano 1 milione e 778mila; al loro interno, vivono 5 milioni e 58 mila individui. L’incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell’8,4% per gli individui (da 7,9%). Gli statistici attribuiscono all’inflazione due decimi di punto della crescita annua di entrambi i valori, che sono i più alti della serie storica e il vicepremier Luigi Di Maio rilancia subito su Facebook la partita: “Record di poveri in Italia! Il reddito di cittadinanza è un diritto da riconoscere subito!”, dice il leader M5s.
Per “poveri assoluti”, l’Istat intende coloro che non possono affrontare la spesa mensile sufficiente ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile (e che varia dunque in base ai componenti del nucleo e al territorio). Di fatto, si tratta di avere un’alimentazione adeguata, un’abitazione – di ampiezza consona alla dimensione del nucleo familiare, riscaldata, dotata dei principali servizi, beni durevoli e accessori – e il minimo necessario per vestirsi, comunicare, informarsi, muoversi sul territorio, istruirsi e mantenersi in buona salute. Ad esempio, per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà è pari a 826,73 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 742,18 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 560,82 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno. La soglia della povertà relativa è invece – per una famiglia di due componenti – pari alla spesa media per persona nel Paese: nel 2017 è stata di 1.085,22 euro mensili.
Ancora una volta, a soffrire maggiormente è il Mezzogiorno dove l’incidenza della povertà assoluta aumenta sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (da 9,8% a 11,4%), “soprattutto per il peggioramento registrato nei comuni Centro di area metropolitana (da 5,8% a 10,1%) e nei comuni più piccoli fino a 50mila abitanti (da 7,8% del 2016 a 9,8%)”. Ma, annota l’Istituto, anche nelle aree metropolitane del Nord – sia nei centri che nelle periferie – la povertà aumentata.
Senza sorprese si nota che la povertà aumenta tra i non occupati e quando il capo-famiglia ha un livello d’istruzione minore. Nei nuclei con persona di riferimento operaio, l’incidenza della povertà assoluta (11,8%) è più che doppia rispetto a quella delle famiglie con persona di riferimento in pensione (4,2%). Soffrono maggiormente gli stranieri. Come ci spiegano dall’Istituto, 1,61 milioni di individui stranieri sono colpiti dalla povertà assoluta: l’incidenza di povertà assoluta tra gli individui stranieri si attesta dunque al 32,3%. Anche se si guarda alla rielaborazione dei dati per famiglie e nazionalità è chiaro il quadro: l’incidenza della povertà assoluta – che come visto era in generale al 6,9% – sale al 29,2% tra le famiglie di soli stranieri e nel Mezzogiorno supera addirittura il 40%. Per le famiglie miste il valore dell’incidenza è del 16,4%, in calo rispetto al 2016. Per quelle di soli italiani, la povertà assoluta incide al 5,1% (in salita dal 4,4% del 2016).
PRESENZA DI STRANIERI IN FAMIGLIA | Nord | Centro | Mezzogiorno | Italia | ||||
2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | |
Famiglie di soli italiani | 2,6 | 3,1 | 3,5 | 3,3 | 7,5 | 9,1 | 4,4 | 5,1 |
Famiglie miste | 22,9 | 20,3 | * | * | * | * | 27,4 | 16,4 |
Famiglie di soli stranieri | 27,9 | 27,7 | 20,0 | 23,8 | 29,7 | 42,6 | 25,7 | 29,2 |
Anche la povertà relativa cresce rispetto al 2016: l’anno scorso ha riguardato 3 milioni e 171mila famiglie residenti (12,3%, contro 10,6% nel 2016), e 9 milioni 368mila individui (15,6% contro 14,0% dell’anno precedente). Come la povertà assoluta, è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (19,8%) o 5 componenti e più (30,2%), soprattutto tra quelle giovani: raggiunge il 16,3% se la persona di riferimento è un under35, mentre scende al 10,0% nel caso di un ultra sessantaquattrenne. Si confermano le difficoltà per le famiglie di soli stranieri: l’incidenza raggiunge il 34,5%, con forti differenziazioni sul territorio (29,3% al Centro, 59,6% nel Mezzogiorno).
Nord | Centro | Mezzogiorno | Italia | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | 2016 | 2017 | |
MIGLIAIA DI UNITÀ | ||||||||
FAMIGLIE POVERE | 609 | 661 | 311 | 271 | 699 | 845 | 1.619 | 1.778 |
FAMIGLIE RESIDENTI | 12.306 | 12.338 | 5.299 | 5.315 | 8.192 | 8.212 | 25.797 | 25.865 |
PERSONE POVERE | 1.832 | 1.928 | 871 | 771 | 2.038 | 2.359 | 4.742 | 5.058 |
PERSONE RESIDENTI | 27.562 | 27.538 | 12.001 | 11.995 | 20.763 | 20.688 | 60.326 | 60.220 |
COMPOSIZIONE PERCENTUALE | ||||||||
FAMIGLIE POVERE | 37,6 | 37,2 | 19,2 | 15,3 | 43,2 | 47,5 | 100,0 | 100,0 |
FAMIGLIE RESIDENTI | 47,7 | 47,7 | 20,5 | 20,5 | 31,8 | 31,7 | 100,0 | 100,0 |
PERSONE POVERE | 38,6 | 38,1 | 18,4 | 15,2 | 43,0 | 46,6 | 100,0 | 100,0 |
PERSONE RESIDENTI | 45,7 | 45,7 | 19,9 | 19,9 | 34,4 | 34,4 | 100,0 | 100,0 |
INCIDENZA DELLA POVERTÀ (%) | ||||||||
FAMIGLIE | 5,0 | 5,4 | 5,9 | 5,1 | 8,5 | 10,3 | 6,3 | 6,9 |
PERSONE | 6,7 | 7,0 | 7,3 | 6,4 | 9,8 | 11,4 | 7,9 | 8,4 |
INTENSITÀ DELLA POVERTÀ (%) | ||||||||
FAMIGLIE | 21,8 | 20,1 | 18,6 | 18,3 | 20,5 | 22,7 | 20,7 | 20,9 |
Un sguardo preoccupato va ai minori, tra i quali la povertà assoluta seppur in lieve miglioramento “permane elevata e pari al 12,1% (1 milione 208mila, 12,5% nel 2016); si attesta quindi al 10,5% tra le famiglie dove è presente almeno un figlio minore, rimanendo molto diffusa tra quelle con tre o più figli minori (20,9%)”. A questo aspetto si somma un’altra indicazione preoccupante per i più giovani, ovvero che l’incidenza della povertà assoluta ha un livello maggiore quando più è bassa l’età della persona di riferimento in famiglia: sotto i 35 anni si arriva al 9,6%.