Nuovo Pd e nuovi finanziatori

per Andrea Colli
Autore originale del testo: Andrea Colli

di Andrea Colli

Cari amici e compagni del partito Democratico, et voilà il nuovo Pd. Ma la domanda che sovviene facilmente è: “Ma noi che ci azzecchiamo con questa gente?” E questo non per senso discriminatorio verso altri esseri umani ma nel senso delle presunte finalità che hanno condotto questi nuovi democratici a portare questo contributo così cospicuo al Pd (e speriamo solo al Pd). Noi non ci possiamo permettere di pagare mille euro per una cena di auto finanziamento del nostro (fu?) partito democratico. Ma anche se ce lo potessimo permettere di sicuro le nostre finalità non sarebbero le presunte stesse di questo nuovo parterre di piddini. Lo faremmo sicuramente con orgoglio e spirito ideale e non con secondi scopi come probabilmente avranno pensato di fare questi signori facoltosi, che poi magari nel prosieguo penseranno di passare alla cassa a riscuotere i relativi vantaggi. Di solito succede così perché è la storia delle anomalie della politica italiana: la politica la potranno fare solo chi ha in conto in banca e addio Costituzione.

Tra i neo finanziatori anche il direttore generale della Lamborghini, Umberto Possini. Sta al tavolo di Michele Anzaldi, che ha portato una quindicina di ospiti, tra cui l’ambasciatrice del Kazakistan. Vanno forte i rutelliani. Tanti produttori di vino:l’azienda laziale Casal del Giglio, la famiglia Santarelli e i Bertani (del Santa Margherita). Si beve acqua Norda. Ernesto Carbone ha portato più di dieci suoi amici avvocati, tra cui Paolo Cerù e il tributarista Raffaele De Stefano. C’è anche Raffaele De Luca Tamajo, legale della Fiat di Marchionne. Nutrita la pattuglia politica dei calabresi: Ernesto Magorno, Enzo Bruno, Mario Oliverio, Stefania Covello, Enza Bruno Bossio, Nicodemo Oliverio e Massimo Canale. Che pure hanno organizzato un pulmino di ospiti: il presidente di Confindustria Catanzaro, Daniele Rossi, il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti. E gli imprenditori Palmiro Raffo e Antonella Dodaro e last but not least l’onorevole Marco Di Stefano, renziano dell’ultima ora ma subito promosso coordinatore alla Leopolda e raggiunto da un’indagine per tangenti e costretto quindi a autosospendersi dal partito e a saltare la raccolta fondi, nonostante avesse già portato cinque imprenditori. A noi la riflessione.

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