di Alfredo Morganti – 26 luglio 2018
Ieri il vice premier Salvini, dinanzi ai giornalisti, ha detto che «dal primo giugno, quando si è insediato il governo, sono sbarcati in 4.777 contro i 38.220 del 2017» (oggi su “Repubblica”). Affermazione assolutamente lapidaria, almeno nelle cifre che espone. Prima di fare qualche osservazione direi però di fare almeno un confronto sulle cifre. Sono allora andato a vedere il sito del Ministero dell’Interno, dove ci sono numeri simili a quelli di Salvini, ma non identici. Per dire, gli sbarchi a giugno-luglio 2018 sono stati 4.677 (cento in meno rispetto a quanto dichiarato dal Ministro), mentre nell’anno precedente sono stati 34.987, e non 38.020. La tendenza resta la stessa, ma le cifre che la rappresentano no. I giornalisti i numeri dovrebbero verificarli, non ripeterli a pappardella, dandoli per scontati. Punto. Ed ecco le osservazioni, che gli stessi giornalisti avrebbero dovuto fare al Ministro.
La prima. Nel 2016 gli sbarchi sono stati (stesso periodo, sempre giugno-luglio) addirittura 45.891. Dunque, la tendenza alla diminuzione era di più lungo corso. Il governo Conte non c’entra nulla o al limite cavalca l’onda di una mancata invasione che viene da più lontano. La seconda osservazione. La tendenza alla diminuzione è visibilissima già da luglio 2017 e poi a seguire nei mesi successivi. Per dire, proprio a luglio 2017 sbarcano 11.461 persone contro le 23.552 dell’anno precedente. E così nei mesi successivi: agosto 2017 (3.920 contro 21.294), settembre 2017 (6.282 contro 16.975), via via sino ai casi di febbraio 2018 (1.065 contro gli 8.971 dell’anno prima) e di marzo 2018 (1.049 contro 10.853). Se andiamo poi al periodo elettorale (quando si strepitava, a caccia di voti, contro i ‘negri’ e gli extracomunitari ), ad aprile 2018 ci sono stati 3.171 sbarchi contro i 12.943 dell’anno prima e a maggio 2018, invece, 3.963 contro 22.993. A dimostrazione che non c’è invasione (anche perché i migranti che vengono con i barconi – i più poveri di tutti – sono solo il 15% di chi viene complessivamente in Italia), ma si era già in una curva discendente ben prima che arrivassero al potere i sovranisti, da circa un anno.
Che dire? Questo. Non fatevi fregare. Le cose stanno spesso diversamente da come vengono ‘narrate’. I numeri non dicono nulla se vengono buttati lì e nessuno si preoccupa di verificarne l’attendibilità. La realtà è più ampia e più complessa di qualche cifra, persino se si trattasse di una cifra vera e attendibile. Fate bene il vostro mestiere (lo dico soprattutto ai giornalisti). E in ultimo, con tutto il rispetto, Cristo non è morto di freddo come vi raccontano, ma dopo lunghe e atroci sofferenze, un po’ come quelle di chi non viene raccolto ma viene fatto vagare senza un porto, oppure lasciato solo (e sono donne, bambini) aggrappato per ore al legno di un relitto, in mezzo al mare, sfinito, disperato, mentre vede morire il figlio, come se fosse un rifiuto. E invece è umanità, carne, sangue, bios, e direi persino anima.