Non è un Paese per vecchi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Non è un Paese per vecchi
Ora è pronto anche lo studio, perché uno studio non si nega mai a nessuno, un po’ come le firme sotto un ordine del giorno in consiglio comunale. Uno studio dell’Ispi, peraltro, ossia dell’Istituto di Studi per le Politiche Internazionali, ed è già indicativo del suo carattere. Dice lo studio, in soldoni, che se mettessimo in gabbia gli over 60, salveremmo molti “vecchi” dalla morte sicura. Ovviamente ciò vorrebbe dire dare il via libera a gli under 60, a cui finalmente consentiremmo lo spritz libero e le vacanze come Cristo comanda. Non mi meraviglia nemmeno che Repubblica.it gli dia tanto risalto. Gli studi vengono commissionati, ci danno i risultati che vorremmo, poi ai media tocca comunicarli e renderli un’occasione di dibattito e magari di consenso diffuso.
Inutile dire che non puoi chiudere in casa alcuni cittadini (magari deportandoli in alberghi e residence, così abbiamo modo persino di ristorarli) e altri no. Non foss’altro per la Costituzione, che pure ormai modifichiamo a colpi di referendum come se niente fosse (brutto segnale, ripeto). Inutile anche dire che la chiusura dei vecchi consentirebbe a molti giovani di togliersi le soddisfazioni e i piaceri che desiderano senza questo cazzo di Covid a obbligarci a mille cautele (come se, imprigionati gli anziani, il virus fuggisse impaurito dalle immediate apericene a go go). La verità è che si sta preparando il ribaltone, almeno ci provano, ossia far saltare Conte, facendo leva sulla insoddisfazione diffusa, le presunte rivolte sociali, il timore che la cosa vada per le lunghe e gli spritz risultino sempre più difficoltosi o impossibili.
Ovviamente, non è la “libertà di consumo” quella che preme davvero a taluni pezzi della classe dirigente, anche se fanno leva sulla ideologia individualista e proprietaria oggi dominante, quanto il gruzzolo quantificato in oltre 200 miliardi di euro di provenienza UE. ‘Unione Europea’ stramaledetta da molti, ma buona quando apre i cordoni della borsa. È tutto qui, insomma. Il potere e i soldi pubblici da accaparrare. Niente di complesso, né di articolato. Il Covid ci ha fatto almeno il piacere di togliere il velo agli appetiti di individui, gruppi e potentati, alla loro sciocca volontà di potenza (privata), alla vita ridotta a una quisquiglia consumistica. Una volontà di potenza che procede su tutto e tutti, per primi i più fragili, i più anziani, i più poveri. Chiuderli in casa, “contenerli” per far godere tutti gli altri, ecco la soluzione. A partire dal godimento delle lobbies politiche o economiche che puntano direttamente al malloppo e in cambio ti offrono la movida libera. Capito? A questo è arrivata la civiltà occidentale. Una curva piegata verso il fondo mentre quella dei contagi si impenna.
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