Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Non c’è alternativa a Conte. La crisi resta una parentesi assurda.
L’ho già detto. Usciamo bene da questa crisi al buio e dannosa (non solo inutile) se manteniamo un atteggiamento lineare e coerente. Si tratta di tenere fermi due capisaldi strategici: 1) Conte non ha alternative; 2) non abbiamo comunque paura delle elezioni, e anzi abbiamo già la coalizione pronta: PD, 5stelle, Leu, Conte premier. Solo a queste condizioni il Paese, i cittadini, i lavoratori sarebbero disposti a cogliere un qualche senso all’interno di questo caos. Sennò, no. Ogni altra posizione politica sarebbe sbagliata e accrescerebbe confusione a confusione. Guai a seguire Renzi nella sue giravolte pokeristiche. Sarebbe mortale. Il toscano è perso per sempre, sia oggi in questa crisi, sia domani nel confronto elettorale (quando sarà).
L’alternativa a Conte, quella per cui Lor Signori spingono convintamente, e così fanno i loro soldatini mediali, è solo Draghi. Cioè il governissimo, l’orgia dei ministri tecnici, la politica che va all’assalto del gruzzolo sotto copertura e senza mediazioni. Questa è la svolta a cui stanno lavorando le destre, Renzi e i potentati economici. Non c’è altro, perché la politica italiana (quel che ne resta) è impoverita, è ridotta alla scocca, non ha più idee, pensa solo all’interesse ristretto, arte in cui Renzi è maestro. Questa politica povera, schiacciata rozzamente sugli interessi più forti, è un danno incalcolabile per il Paese. Quel po’ di politica che ci resta, rappresentata dal governo Conte, è presa d’assalto con l’intento di cancellarla per imboccare subito un’altra strada, quella dell’assalto al tesssoro. Ma noi (i cittadini, i lavoratori, i più fragili, gli ultimi) teniamo duro, perché il Recovery è un punto di partenza essenziale per risanare e rendere più giusta l’Italia.