Noi siamo come le foglie

per Giorgio Pizzol

Noi, siamo come le foglie generate dalla  primavera variopinta

quando improvvisamene sbocciano sotto i raggi del sole

e, simili a quelle, per il tempo di un cubito ci dilettiamo dei fiori della giovinezza;

da parte degli dei non sapendo né bene né male.

Ma le Parche ci sovrastano, nere:

una ci conduce all’odiata vecchiezza, l’altra alla morte.

Per un tempo troppo breve dura il frutto della giovinezza 

lo stesso in cui un raggio scagliato dal sole giunge sulla terra.

 

Ma quando sarà giunta la fine della stagione bella

allora piuttosto che vivere è meglio morire.

                                                                            Mimnermo di Colofone (650 circa a. C.)

Il poeta ha scritto questi versi circa 650 anni prima della nascita di Cristo. Tuttavia noi possiamo capirli come se fossero stati scritti oggi. La sensazione della precarietà della vita probabilmente non è molto diversa da quella provata da ogni essere umano in ogni regione della terra e nel trascorrere dei secoli. Quindi ci sono “costanti universali” nel sentire umano. Certo una qualche differenza individuale esiste sempre. Ci può essere una sofferenza un po’ più acuta in uno e un po’ meno in un altro. Ma il sentire di fondo è lo stesso per tutti.

Mimnermo, come tutti i letterati, produce nello stesso tempo letteratura e filosofia. Filosofico è il verso: “Da parte degli dei non sapendo né bene né male”. In altre parole: “Siamo qui che soffriamo perché la bella giovinezza ci sfugge rapidamente e da parte degli dei (dal mondo del soprannaturale) non ci viene data nessuna spiegazione del nostro soffrire”. Anche questo interrogarsi sul bene e sul male e sul rapporto fra “questo mondo” e “mondi altri” è una costante universale. Dopo l’interrogarsi nascono, come sappiamo, innumerevoli tentativi di risposta. Nascono poi risposte “diverse” attorno alle quali gli uomini si dividono e cominciano a combattersi fieramente. Io penso che se restassimo un po’ di più a riflettere su quell’interrogarsi “iniziale” e” universale” di ognuno prima di rispondere sarebbe possibile trovare risposte “universali” o almeno “non conflittuali”. (Il discorso continua)

Appunti 1960.  (La traduzione tenta di essere il più possibile letterale)

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