Paradigmi di rapporti intrapsichici e interpersonali
Recensione
“Stanno giocando a un gioco. Stanno giocando a non giocare un gioco. Se mostro loro che li vedo giocare, infrangerò le regole e mi puniranno. Devo giocare al loro gioco, di non vedere che vedo il gioco.”
Questo libro è nello stesso tempo:
- un’esposizione di osservazioni scientifiche;
- una teoria del rapporto fra salute e malattia mentale;
- la proposta di un “esperimento” di auto-analisi mentale che ogni lettore può effettuare per conto proprio al fine di ottenere da sé effetti terapeutici.
Si tratta di un breve saggio – meno di cento pagine scritte in forma di “versetti” – che offre una descrizione di situazioni, spesso ricorrenti nei rapporti interpersonali. Casi nei quali i soggetti vivono sensazioni anche molto acute di disagio e di sofferenza per il fatto che si sentono del tutto “inadeguati” alle aspettative altrui.
Il lettore, secondo quanto a sembra a chi scrive, si sente egli stesso coinvolto nelle situazioni descritte. Quindi inevitabilmente viene colto dal disagio e dalla sofferenza. Le sensazioni dolorose provocate dalla lettura però offrono, sempre secondo chi scrive, molti spunti di comprensione del fenomeno patologico e possono diventare un vero e proprio rimedio per guarirne. In conclusione, chi svolge l’esperimento in parola, può curare da sé la salute della propria mente.
Chi legga, ad esempio, il passo sopra citato scopre una realtà che accade di frequente, ma che non è facile riconoscere : le persone, in diversi ambiti sociali, giocano il gioco di non giocare il gioco. Quando si riesce a “vedere”, ossia a capire, questo “gioco malato” si evita di giocarlo quindi si guarisce dalla malattia o la si previene. Può accadere, come dice Laing, che chi si rifiuta di giocare quel gioco sia punito dagli altri che lo vogliono giocare. Ma chi ha “capito” sa che è più conveniente subire la punizione piuttosto che perdere o non recuperare la salute mentale.
* Ronald David Laing – psichiatra scozzese (1927-1989)