di Alfredo Morganti – 27 dicembre 2016
Sul Corriere della Sera c’è un paginone sul Renzi ‘scomparso’, che ha staccato la spina, che fa la spesa e pensa solo alla propria sacrosanta vita privata. Ma se non avesse staccato la spina che cosa gli avrebbero dedicato, un supplemento tipo ‘Orologi’? Il giornale mostra alcune fotografie scattate all’ex premier l’8, l’11 e il 14 dicembre. Praticamente sempre, una sorta di ‘pedinamento’ destinato a dimostrare che lui fa altro, è un cittadino comune, ha ‘staccato la spina’, appunto. L’articolone a tutta pagine, intitolato “L’altra vita di Renzi”, a firma della Meli, racconta anche che cosa abbia in testa davvero l’ex inquilino di Palazzo Chigi, altro che la spesa al supermercato.
Il suo problema è rendere “più attrattivo e simpatico” il partito democratico. Per questo ha deciso di “fare scouting per individuare i giovani migliori”. I migliori: par di capire al di là delle idee politiche, delle convinzioni culturali, dei convincimenti etici. I migliori e basta, in senso ‘tecnico’ immagino, secondo un tipico spirito aziendale, mi sembra, o meglio aziendalista. Me li immagino dotati di un kit personale, sottoposti a qualche corso di formazione, impeccabili nell’outfit. Fatta questa premessa, Renzi spiega anche che vuole “lavorare alla riorganizzazione del partito”. Come? Presentando un “programma di comunicazione on line totalmente rinnovato”. Perché la “mancata presa sulla rete è un po’ il suo cruccio” chiosa la Meli.
Capite? Vuole giovani bravi, che abbiano studiato, delle eccellenze insomma. E poi lavora a un bel programma di comunicazione on line per invadere la rete. Ecco il cambio di strategia, che a me sembra in realtà sempre la stessa di prima. Quella che lo ha portato a sbattere al referendum, quella che ha reso il PD, in via definitiva, un partito formaggino, che si squaglia al primo colpo di vento reale e che, al più, “naviga in rete”. Dal referendum, alla maniera di quelli che già sanno tutto e non studiano (se non i tabulati sui contatti on line), Renzi non ha imparato proprio nulla. L’unico Paese che gli interessi è quello digitale, quello che eccelle, quello di cartapesta, e poi i social, i media e la TV. Il resto sono solo carabattole da gufi. Il disagio sociale è un noioso incidente di percorso. I partiti, agenzie di comunicazione. I giovani, solo le eccellenze, solo i più conformisti e ambiziosi. La sconfitta, un errore di comunicazione. Con lui saldamente collocato al centro dell’universo. Stabile, una specie di motore immobile, altro che outsider. Chiedo: ma a voi sembra questa la strada per andare in Paradiso?