Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Mimmo Lucano, l’eterogenesi dei fini
Mimmo Lucano, in una intervista, dice che non aveva (ha) nemmeno i soldi per pagarsi un avvocato. Pisapia, difatti, lo ha difeso gratutamente. Se pensate quanto strida questa condizione di mancata difesa con la tendenza diffusa invece nel mondo dei potenti, quella di garantirsi i servigi di potentissimi studi legali, quella di affidare agli avvocati, di fatto, l’entità del fatturato aziendale, quella di costruire le proprie fortune economiche a partire dalla tutela in tribunale dei propri interessi. Oggi un ufficio legale è tutto, è l’arma in più dei potenti, è un cardine d’impresa. E invece Lucano e quelli come lui tutto questo non possono permetterselo, e dunque risultano totalmente indifesi dinanzi alla legge, se non fosse, nel caso dell’ex Sindaco di Riace, per l’operato di Pisapia. La sua condanna non giunge incidentalmente, testimonia a priori una differenza sociale, contrassegna un confine tra potenti e deboli, tra chi ha le risorse per tutelarsi e chi no. Potenti ma anche stupidi, però. Hanno provato a distruggere una persona per bene, senza calcolare che avrebbero potuto ottenere anche l’effetto opposto. Proprio come sta accadendo. Eterogenesi dei fini. Roba da ricchi scemi.